Schivato un bel proiettile

Schivato un bel proiettile Vocegiallorossa.it
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Ieri alle 19:45Primo piano
di Alessandro Carducci
fonte L'editoriale di Alessandro Carducci

La Roma ha schivato un bel proiettile. Come fossimo in un remake di matrix, i giallorossi hanno evitato di complicarsi la vita da soli. Sembrava un grande classico in salsa giallorossa: dopo una stagione a dir poco travagliata, la Roma aveva finalmente trovato pace con l’annuncio di Gian Piero Gasperini, accolto tra l’altro abbastanza bene dalla piazza (almeno dalla piazza virtuale, social). Tutto tranquillo, tutto sereno, se non per qualche scaramuccia per il rinnovo di Svilar, scaramucce tipiche del mondo del calcio. Nessun sussulto, nessun caso, nessun caos, finché l’Italia non ha cacciato Spalletti.

IL GRANDE RISCHIO - E allora tutti hanno pensato: “Ecco, ora ci provano con Ranieri, sicuro”. E, infatti, era difficile resistere alla tentazione dell’usato garantito, alla tentazione di prendere un tecnico reduce da un mezzo miracolo e che avrebbe messo d’accordo gran parte della Nazione.
Il problema, visto in chiave Roma, è che Ranieri ha legittimamente tentennato, finché è sembrato quasi aver accettato. Vi immaginate se avesse convocato qualche romanista non in perfetta forma? Se avesse convocato qualche giocatore reduce da un periodo non brillante? Apriti cielo, qualcuno avrebbe malignato sul conflitto di interessi. O il contrario, pensate se non avesse convocato qualche romanista, avendoci poi a che fare dentro Trigoria in qualità di consulente/dirigente o, comunque, uomo di fiducia della proprietà. Sarebbe stato imbarazzante. Siamo sicuri che Ranieri non si sarebbe fatto condizionare, ne siamo certi, ma sarebbe probabilmente scoppiata qualche polemica. Polemiche inutili di cui questa città non ha bisogno. Bastiamo già noi a crearle, non abbiamo bisogno di aiuto.