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Roma-Inter, la sfida sugli esterni che può decidere il match

Roma-Inter, la sfida sugli esterni che può decidere il matchVocegiallorossa.it
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Oggi alle 08:45Primo piano
di Gabriele Conti

Finita la pausa per le nazionali, è tempo di tornare a pensare al campionato. Sabato 18 ottobre, alle 20:45, la Roma sarà impegnata nel secondo big match della stagione contro l’Inter. I nerazzurri, dopo quattro anni, hanno salutato Simone Inzaghi, al quale è subentrato Christian Chivu. Il nuovo tecnico non ha stravolto l’idea di gioco del suo predecessore, mantenendo lo scheletro dell’attuale allenatore dell’Al-Hilal e provando a dare la sua impronta. Una caratteristica comune che è stata mantenuta è quella dell’importanza sugli esterni, importanza condivisa anche dal gioco di Gian Piero Gasperini.

LE GARANZIE DI CHIVU – I successi degli ultimi anni l’Inter li ha costruiti anche grazie all’apporto dato dai propri laterali: sia Dumfries che Dimarco, infatti, sono stati tasselli fondamentali per il gioco di Inzaghi, contribuendo in maniera significativa con gol e assist alle vittorie nerazzurre. In rosa dalla stagione 2021/2022 (Dimarco è cresciuto nell'Inter ma giocato anche in altre squadre prima di essere stabilmente inserito nella rosa dalla stagione 2021/2022), i numeri registrati dai due sono da top del ruolo: alla fine della scorsa stagione, l’olandese ha contribuito con 17 gol e 20 assist in 133 presenze, mentre l’italiano ha segnato 15 gol e fornito 24 assist in 138 apparizioni in Serie A. Anche quest’anno, con un nuovo allenatore, la tendenza sembra proseguire: in sei partite, infatti, Dumfries ha segnato un gol, mentre Dimarco 2, fornendo anche 3 assist. I due hanno quindi contribuito 6 delle 17 reti segnate quest’anno dai nerazzurri.

I PROBLEMI DI GASPERINI – Come detto, anche per il gioco di Gian Piero Gasperini gli esterni sono fondamentali, ma al contrario del collega, il nuovo tecnico della Roma ha molto lavoro da fare per far rendere i giocatori a disposizione come vorrebbe. In questo inizio di campionato, infatti, i due calciatori che sulla carta sono considerati i titolari non hanno convinto: sulla destra Wesley ha bisogno di un periodo di ambientamento, essendo la sua prima esperienza nel calcio europeo, e in queste prime apparizioni, nonostante abbia mostrato anche buone cose, riuscendo anche a trovare il gol all’esordio contro il Bologna, è apparso ancora molto confusionario. Sulla sinistra, invece, Angelino non sta riuscendo a replicare quanto di buono fatto vedere lo scorso anno. Si è parlato tanto di come, per caratteristiche, l’esterno spagnolo non sia il prototipo di giocatore preferito da Gasperini per il ruolo, essendo uno che ha come arma migliore la tecnica rispetto alla fisicità, e le difficoltà di assimilazione dei dettami del mister da parte del numero 3 giallorosso lo hanno portato ad abbassare notevolmente la qualità delle sue prestazioni.

Visti i moduli molto simili, la sfida sugli esterni potrebbe decidere la partita: se effettivamente in campo dovessero andare Wesley (Rensch le volte che è stato chiamato in causa ha fatto quasi sempre bene anche se rappresenta una soluzione più difensiva) e Angelino (nelle ultime partite, complice anche l’influenza, ha giocato Tsimikas, che è sembrato più a suo agio rispetto al compagno, nonostante qualche errore), i due sono chiamati ad alzare il livello delle prestazioni, sfruttando le indecisioni che Dumfries e Dimarco potrebbero avere in fase difensiva per contribuire a portare a casa un risultato che potrebbe permettere ai tifosi giallorossi di sognare in grande e ai due di entrare sempre di più nel gioco di mister Gasperini.