Conferenza Stampa - De Rossi: "Rispetto per l'Inter, ma serve anche spavalderia. Vorrei allenare qui per tutta la vita". VIDEO!

10.02.2024 07:50 di  Redazione Vocegiallorossa  Twitter:    vedi letture
Conferenza Stampa - De Rossi: "Rispetto per l'Inter, ma serve anche spavalderia. Vorrei allenare qui per tutta la vita". VIDEO!

Daniele De Rossi ha parlato alle 10:30 in conferenza stampa per parlare del big match di domani contro l'Inter, in programma alle 18.00 allo stadio Olimpico.
Vocegiallorossa.it ha seguito l'evento in tempo reale proponendovi la diretta testuale delle parole del tecnico giallorosso.

Con quale coraggio state preparando la gara contro l'Inter?
"Col coraggio dei giocatori forti, noi siamo pieni di giocatori forti. Coraggio, intelligenza, conoscenza. Ogni squadra è battibile, anche l'Inter, che è la squadra più forte del campionato. Si alza il livello da quando sono arrivato, si alza l'attenzione, cambia la metodologia di preparazione alla gara. L'Inter è abituata ad avere il pallone, a dominare il gioco, ma ci sono delle cose che possono dare loro fastidio. Loro sono forti ma siamo consapevoli di essere una squadra forte".

I funerali di Losi, cosa è successo?
"Posso parlare per me. Non ho chiesto la data, il luogo. La partita del giorno prima e il post gara mi hanno distratto e ho commesso un errore grave. Non è un errore in malafede, mi dà fastidio non essere andato a salutarlo. Non è questione di ruolo e protocollo, è una questione di rapporto tra me e lui. Suo figlio è molto simile al padre, conosce benissimo il rapporto che c'era tra noi. Mi dispiace molto non averlo salutato, ma non posso fare altro. La distrazione è grave perché c'era un rapporto umano. Non avevo niente da fare, non avevo fatto nulla tutto il giorno. Ho aperto un post sui social, ho visto le foto e non ci potevo credere. Sono stato disattento, ho chiesto scusa a Roberto Losi, spero e credo debba finire lì".

Domani sarà una gara particolare per Lukaku, anche sul piano emotivo. Che gara ti aspetti da lui? Potrà dargli motivazioni i più giocare contro l'Inter?
"Devo scindere l'aspetto emotivo da quello calcistico. Mi basterebbe la stessa partita fatta contro il Cagliari. Mi è piaciuto tantissimo, ha giocato per la squadra, ha tirato in porta e ha fatto iniziare le azioni più importanti, ha allungato la difesa del Cagliari ha tirato in porta 6-7 volte e se continuerà così farà tanti gol. Quando giochi contro la tua ex squadra, a volte fai il partitone, a volte no e sembra che hai sofferto la gara. L'emozione saprà gestirla, a volte quando giochi contro squadre forti ci sta di toccarla di meno".

Perché le difficoltà nei big match? Casualità?
"Alla casualità credo poco. Mi stai chiedendo però di commentare scontri diretto che non ho allenato io. Le ho viste da spettatore, i numeri poi parlano ma vediamo domani. Quando giochi contro squadre forti, ci sta perdere e giocare peggio, ma anche noi siamo forti. Prima o poi, toccherà a noi fare una grande partita contro queste squadre. L'Inter è tanto forte, il Milan è tanto forte, la Juve sta tornando a essere tanto forte. Noi stiamo cercando di far partire un percorso che possa portare a essere la squadra che vince tante di queste partite".

Problema di testa?
"Pariamo di giocatori che hanno giocato con il Manchester, chi ha vinto il mondiale, la Coppa America, l'Europeo, gare di livello importantissimo. Sarebbe offensivo verso i giocatori dire che è un problema di testa. A volte, nel braccio di ferro puoi perdere ma noi lavoriamo perché il braccio di ferro sia dalla parte nostra questa volta".

L'Inter è la squadra che lei ha incontrato più volte in carriera
"Ci siamo giocati scudetti e coppe Italia con loro. Era diventata una cosa a due ma, a parte qualche coppa Italia e Supercoppa, sono stati più bravi loro. Ricordo piacevole di quegli anni ma con tanto rispetto. Mi dispiace aver giocato già a San Siro perché lo considero lo stadio più emozionante, dopo il nostro. Sarà bello incontrare ragazzi dell'inter con cui ho passato dei momenti anche in Nazionale. Sarà una sfida altrettanto bella quanto quelle di quegli anni lì, con la speranza di tornare a giocare questa sfida punto a punto, e non con 20 punti di distacco".

Smalling e Renato Sanches?
"Renato Sanches è un elemento fondamentale come tutti gli altri. Si stanno rimpicciolendo le distanze fisiche tra loro e il resto dei compagni. Loro due si allenano con noi e fanno poi un lavoro supplementare. La testa, l'atteggiamento e la condizione stanno tornando. Non li ho visti ancora tanto sul campo ma, da quel che poco che ho visto, sono convinto che saranno importanti per noi".

Il confine tra rispetto e sottomissione psicologica, immagino avrai lavorato in tal senso in vista di domani
"Domani dovremo avere rispetto ma anche un po' di spocchia e spavalderia. Non siamo gli ultimi arrivati, se porti troppo rispetto hai paura e se hai paura poi perdi. Ci saranno dei momenti in cui soffriremo domani perché sono forti. Sapere che ci saranno 10-15 minuti in cui ci potranno schiacciare è da persone maturi, accettarlo e farci schiacciare 60 minuti significa perdere. Dobbiamo convincerci di poter vincere perché è vero. In un campionato intero sono più forti di noi, ma nella partita singola son straconvinto che possiamo vincere".

El Shaarawy?
"Lo conosco da tanto, sta avendo un'evoluzione mentale importante. Prima era buono, morbido, leggerino, mi arrabbiavo a morte ma ora è diventato un giocatore vero. Anche quando vedevo la Roma da tifoso, avevo la sensazione potesse fare gol in ogni momento. Mi piace molto, così come anche Zalewski quando è entrato contro il Cagliari, Punto su entrambi, per varie dinamiche penso che ora El Shaarawy possa dare qualcosa in più ma tengo tanto anche a Zalewski. Sono contento degli esterni alti a sinistra".

Giocherà domani?
"Ora vuoi troppo. Ogni partita richiede una sua strategia, mi prendo del tempo per capire cosa faremo anche se ho le idee abbastanza chiare. Se ti dico se gioca o non gioca capisci la formazione".

Bove giocherà considerando anche la gara contro il Feyenoord?
"Siamo concentrati su domani, non sul Feyenoord, anche se sappiamo che sarà importante perché sarà un'eliminazione diretta. Giocheremo con la squadra che io penso sia migliore per l'Inter. Non faremo rotazione in base alla gara successiva. Si possono fare dei ragionamenti in base a chi è fuori lista e non potrà giocare in coppa ma non faremo ragionamenti tattici in previsione della gara successiva".

Molti ti danno del predestinato
"Ho letto questi articoli anche due anni fa. Poi, dopo la SPAL, in pochi continuavano a dirlo e ho trovato molte porte chiuse, giustamente dopo quei 4-5 mesi non positivi. Ho una grande passione, voglio fare questo lavoro. Un po' per caso, mi sono trovato nel posto dove vorrei fare l'allenatore per tutta la vita. Il fatto che io sia qui può essere una casualità ma anche un segnale importante. Sicuramente, conosco meglio questo ambiente piuttosto di dove sono stato lo scorso anno. Mi godo questa avventura giorno per giorno, non so quanto durerà ma mi sta piacendo molto".