La prima scelta "vera" dei Friedkin e il ruolo di Ranieri

L’arrivo di Gian Piero Gasperini alla Roma non è ancora ufficiale e probabilmente non è ancora tutto definito perché questo accada: ai ribaltoni siamo stati abituati, a quelli del tecnico di Grugliasco pure. Più di una volta l’ex allenatore del Genoa era stato vicino a lasciare Bergamo, per poi essere convinto da Percassi a rimanere e proseguire la storia con l’Atalanta. A prescindere da come finirà questa storia, però, si può già dire che essere arrivati a scegliere Gasperini sia un deciso cambio di direzione preso dalla Roma, questa Roma, rispetto al passato. Dal giorno 1 in cui sono arrivati, i Friedkin hanno preso - e sono stati portati a prendere - decisioni che non infastidissero la piazza o che, anzi, facessero l’occhiolino ai tifosi.
Prima si cedevano i calciatori per far quadrare il bilancio? Ora si tengono praticamente tutti, a costo di svalutarli (vedi Zaniolo, ceduto con una sessione di mercato di ritardo alla metà della cifra che si sarebbe potuta ottenere prima) o di finire (nuovamente, perché la Roma già c’era stata) nelle grinfie del settlement agreement con l’UEFA. Prima si cercavano allenatori non di nome ma di sostanza? Ora dentro José Mourinho, poi De Rossi per placare il malcontento dell’esonero del portoghese con tanto di rinnovo in cui evidentemente non si credeva, poi Ranieri tirato fuori dalla pensione per placare di nuovo gli animi dopo l’allontanamento dell’ex sedici, tolta la parentesi Juric su cui è meglio soprassedere.
Al tramonto della quinta e all’alba della sesta stagione della reggenza Friedkin, proprio grazie a Ranieri si è arrivati a una scelta, quella di Gasperini, che non ha tenuto assolutamente conto degli umori della piazza, spaccata a metà tra la prospettiva di avere un allenatore che ha ottenuto grandi risultati a Bergamo e quella di accogliere un personaggio che non ha mai dimostrato di amare questa città e che più di una volta ha mancato di rispetto a questa squadra ed alcuni suoi tesserati (un po’ come aveva fatto Mourinho, ma lì ventiquattro trofei in più furono sufficiente elemento per sorvolare sul passato).
E proprio Ranieri, come consulente senior, dovrà farsi carico della responsabilità di garantire per Gasperini: la credibilità che l’ormai ex allenatore si è costruito sarà tutta spesa come scudo per un tecnico che spesso (ma non sempre, e meno di quanto si creda) ha regalato partenze lente per poi rendere alla distanza. Le prime giornate potranno essere complicate e in quelle, eventualmente, ci si giocherà molto della solidità di questa scelta: il precedente fresco è quello di De Rossi e non è incoraggiante, la speranza è che si sia imparato anche da quell’errore lì, qualsiasi esso sia stato.
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