Conferenza stampa - Gasperini: "Gli obiettivi tecnici sono diversi da quelli economici. Io mi fermo alle valutazioni tecniche"

Conferenza stampa - Gasperini: "Gli obiettivi tecnici sono diversi da quelli economici. Io mi fermo alle valutazioni tecniche"Vocegiallorossa.it
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di Valerio Conti

Ritorna il campionato dopo la sosta per le nazionali e la Roma affronterà domani all’Olimpico, alle 20:45, l’Inter di Cristian Chivu in un big match di alta classifica. L’allenatore giallorosso, Gian Piero Gasperini, risponderà alle domande dei giornalisti nella consueta conferenza stampa della vigilia.

Sulla squadra.
"La squadra, come tutte le volte quando c'è la sosta, è divisa in due tronconi, quelli che hanno giocato con le nazionali hanno fatto il primo allenamento ieri, qualcuno è arrivato un giorno prima e Ndicka farà il primo allenamento oggi, però questo è normale quando ci sono le soste, per tutti gli altri che sono rimasti qui abbiamo fatto un buona settimana".

Come sta Dybala?
"Le soluzioni che abbiamo sono straconosciute, quindi non è che ci si scosta da quelle. Dybala, come tutti gli altri che sono rimasti, hanno fatto due buone settimane, hanno fatto dei buoni allenamenti. Sicuramente sono serviti molto a lui e a Pellegrini, ma direi a tutti quelli che sono rimasti. Devo dire che sono sicuramente soddisfatto di quello che abbiamo fatto in questi giorni. Chiaro che quelli che sono rimasti hanno il polso della loro condizione, di come stanno. Quelli che sono stati via in Nazionale è sempre un po' difficile, questo per tutti. Tanti hanno giocato, qualcuno un po' meno, qualcuno di più. L'incognita di ricominciare dopo la sosta è così per tutti, proprio per questi motivi".

Hai parlato con la società dell’obiettivo Champions?
"Noi parliamo di obiettivi di Champions per un motivo molto semplice che porta un sacco di soldi. Nessuno parla di Scudetto. Sembra quasi non interesse vincere lo Scudetto. È importante arrivare al quarto posto. E il motivo è solo ed esclusivamente quello. A questo ci partecipano tutti e quante le squadre con un obiettivo, con quella funzione. Non so qual è l'obiettivo della squadra. Ci sono gli obiettivi tecnici. Gli obiettivi tecnici sono diversi da quelli economici. Vanno valutati partita per partita, gara per gara e stagione per stagione. Io mi fermo alle valutazioni tecniche. Per adesso siamo in una buona posizione. Cerchiamo di giocarci al meglio. Per noi il traguardo importante è quello di giocare domani sera una partita. Un evento di livello. Arrivare da primo classifica e sfidare l'Inter, che indubbiamente insieme al Napoli è la miglior squadra. Su questo siamo tutti d'accordo. È una squadra straordinaria per quello che ha fatto in campionato e per quello che ha fatto nella Champions. Arrivare in questo modo e giocare penso che sia già un bel traguardo. Poi mi fermo a quelli più avanti vedremo".

La partita può sostare in termini di valore della rosa?
"Abbiamo un'idea, poi è chiaro che tutti quanti ci siamo formati delle idee sui pregi e sulle difficoltà, ma questo vale per noi come per tutte le squadre. Poi siamo in una fase iniziale di campionato e quindi tutti ci auguriamo di poter migliorare quelle che sono la nostra squadra, sono risultati un po' difficili da migliorare. Questa è una fase in cui è ancora importante le prestazioni, perché le prestazioni sono quelle che convincono, che ti rendono più sicuro, più fiducioso al di là dei risultati. Poi se si parla di organici, io ascolto le opinioni di tutti e le opinioni in generale sono quelle che ci sono magari qualche organico, compreso quello di domani sera, superiore, ma questa non deve essere una colpa e neanche un motivo di risentimento. Lavoriamo per cercare di avvicinarci magari anche a chi è più avanti e con il lavoro speriamo di riuscirci".

Sulla sfida tra Inter-Atalanta dell'anno scorso. Match vinto per 4-0 dai padroni di casa.
"La questione di essere leggibile è quando la Juventus era molto forte, era molto difficile battere la Juventus quando ha vinto 8/9 scudetti. Quando l'Inter è diventato molto forte è diventato difficile battere l'Inter, ma non solo per l'Atalanta periodo, ma direi probabilmente per tutte e quante le squadre. Quando l'Inter era meno forte si riusciva a batterlo, poi al di là, credo che dal punto di vista tattico, le squadre si conoscono tutte bene. In quell'occasione fu una brutta sconfitta, in altre occasioni sono state partite più equilibrate, lì se non ho sbaglio era la seconda o terza giornata di campionato. Sicuramente incontriamo una squadra che ha grande valore, ma questa è una bella sfida anche per noi, sono d'accordo con quello che diceva, è un modo per misurarci. La misura migliore la fai contro le squadre forti, contro i migliori capisci, ti misuri e vedi quanto puoi essere competitivo con loro, o anche se fosse solo per una partita. Per fortuna in calcio a volte si può vincere o fare il risultato quando la prestazione non è al massimo".

Su Pisilli.
"Per me non fa fatica a giocare nei due e nei tre, è un giocatore di grossa prospettiva, in questo momento ci sono giocatori forti, quindi lei farebbe stare fuori Koné e Cristante. In questo momento giocano Koné e Cristante, El Aynaoui. Poi magari arriverà anche Pisilli che ha già avuto i suoi spazi e magari, chi lo sa, speriamo nel tempo ne abbia di più, io devo far giocare, in questo momento giocano questi". 

Un mese fa ci aveva detto che poteva contare su 8-9 calciatori di un certo livello e gli altri dovevano accelerare per avvicinarsi a quel livello. Se è cambiato qualcosa, se qualcuno si è portato a quel livello.
"C’è un nucleo molto forte, molto solido, sempre presente sia nelle vittorie che nelle sconfitte, che dà continuità di prestazioni e risultati ad alti livelli. Poi c’è tutta una serie di giocatori che mi sembra stiano migliorando e crescendo. Adesso, se recuperiamo Dybala, se dovessimo recuperare presto Bailey, un po’ Pellegrini che è rientrato, Rensch che ha fatto alcune partite, e poi tutti questi nuovi acquisti come Wesley ed El Aynaoui… non siamo otto o nove giocatori, ma c’è tutta una serie di alternative. Anche Ziolkowski, che ha già esordito un paio di volte. Abbiamo già giocato sette-otto partite, comprese quelle di Europa League, e naturalmente ce ne vogliono di più: per avere più rendimento servono più partite e anche più forza complessiva".

Su Angelino.
"Su Angelino c’è un attestato medico, ci atteniamo a quello. Ai tifosi non si deve chiedere assolutamente nulla. C’è già grande passione, grande entusiasmo, ed è chiaro che quando arriva la partita queste sono componenti fantastiche che trovi in uno stadio. Il compito diventa nostro: riuscire a portare questo entusiasmo dalla nostra parte, far sì che diventi un’ulteriore spinta per la squadra e per i giocatori. La cosa più importante per noi è riuscire a fare una partita di livello, coraggiosa e competitiva, contro una squadra che, come ho detto, è sicuramente una delle migliori in Europa. Se riusciamo a trasformare tutto questo in qualcosa di concreto, saremo sicuramente apprezzati anche dal pubblico".

Su chi dice che la Roma è da scudetto?
"Io rispetto tutte le opinioni. Ognuno ha le proprie e non sono certo io a volerle cambiare. Come ho già detto altre volte, cercheremo di migliorarci e di crescere. Migliorarsi cosa vuol dire? Fare. Perché migliorarsi a livello di risultati è un po’ difficile: se fai 15 punti su 18, mi sembra complicato migliorare questo. Forse quello che possiamo pensare di migliorare è attraverso le prestazioni: possiamo fare partite ancora migliori, anche se credo che finora ne abbiamo già fatte di buone, altrimenti non avremmo questi punti. Questo è un po’ il nostro compito. Ridurre tutto a “se sei da scudetto o da Champions”, sinceramente, è una discussione alla quale non partecipo".

Che approccio si aspetta dalla sua Roma domani?
«Sono partite in cui devi fare bene sotto tutti gli aspetti. L’Inter ha comunque una rosa molto ampia e non so quante assenze avrà domani, ma non mi sembra siano così tante. Mi aspetto, invece, un’Inter molto determinata, che voglia recuperare qualche punto perso nelle prime giornate di campionato e ristabilire le gerarchie della classifica. Mi aspetto un’Inter che venga qui per cercare di vincere e riportarsi in alto in classifica. Mi sembra che la sfida sia proprio questa, sotto ogni punto di vista".

Ci si può aspettare un modello tattico simile a quanto visto nel derby?
"Può essere quella la soluzione. Man mano che giochiamo, emergono sempre opzioni diverse, non c’è mai una formula fissa. Però, sicuramente, tra le soluzioni possibili c’è anche quella".

Possibile vedere Rensch sulla sinistra?
"A sinistra c’è Tsimikas, mentre a destra ci sono Wesley e Rensch: giocheranno due di questi tre".

Bailey come sta? Si aspettava un infortunio meno lungo?
"Purtroppo sì. Tutti speravamo che fosse meno lungo, però evidentemente è stato un infortunio che ha richiesto questi tempi. L’unica cosa confortante è che ormai siamo abbastanza vicini: dopo otto settimane sarà una questione di una o due al massimo, poi potrà essere disponibile. È chiaro che parliamo di un giocatore che arriva da una lunga inattività, quindi non penso che entrerà e subito andrà tutto a meraviglia. Bisogna reinserirlo e recuperare il tempo che ha perso, ma dobbiamo guardare avanti. Credo sicuramente che sia un giocatore che ci darà un grande aiuto. Ha caratteristiche un po’ diverse da quelle che abbiamo in rosa, quindi è un elemento su cui contiamo tutti".