Spettacolo a San Siro, tocca a loro

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In campionato, hanno collezionato lo stesso numero di assist. Se, però, ci spostiamo sui gol fatti ogni 90 minuti, la situazione cambia radicalmente: Paulo Dybala è infatti quarto per numero di ogni per ogni partita, dopo Laurato, Vlahovic e Osimhen, mentre Leao non compare nemmeno nei primi 11.  In compenso, l’esterno milanista è primo nella classifica degli xA, il numero degli assist che sarebbe stato lecito aspettarsi. Sono certamente loro due gli uomini copertina per questa sera: l’argentino è più continuo, almeno quando il fisico gli consente di giocare, ma il portoghese con Hernandez forma un tandem micidiale. Servirà una gara praticamente perfetta da parte di Celik, Cristante e Dybala ma, come detto dallo stesso De Rossi, i capitolini dovranno essere bravi a disinnescare sia Hernandez, sia Leao, andando a prosciugare le loro fonti di gioco e a occupare le loro mattonelle preferite. Dybala non farà l’interditore ma, certamente, servirà un suo grande apporto anche in fase di contenimento, come già fatto al derby. Lui e Leao si sfideranno sulla stessa fascia, uno davanti all’altro. Si sfioreranno, graviteranno uno nei pressi dell’altro per una sfida tra campioni ad altissimo livello.

LUKAKU-GIROUD – Se Dybala e Leao agiranno col fioretto, Lukaku e Giroud dovranno usare la sciabola. Se i primi sono l’arco che può scoccare una freccia improvvisamente, i secondi sono l’ariete che dovranno sfondare la porta nemica. Lukaku e Giroud sono i punti di riferimento offensivi. Con Mourinho, il belga serviva più per addomesticare i palloni lunghi e far salire la squadra. De Rossi, invece, gli chiede di attaccare maggiormente la profondità e dovranno essere bravi Pellegrini e Dybala a innescarlo, oltre a Celik e Spinazzola con i cross dal fondo. Giroud dovrà essere guardato a vista da Llorente (o da Smalling, con cui ingaggerebbe un bel duello aereo), con Mancini probabilmente più preoccupato di aiutare Celik contro Leao ed Hernandez.

Si parla spesso di schemi, di moduli, di allenatori ma, alla fine, contano i giocatori e potrebbero essere proprio a decidere il cammino europeo di Roma e Milan.