Stadio della Roma a Pietralata - Caos e proteste nell'ultimo incontro del Dibattito Pubblico. Uva: "Lo stadio porta lavoro, servizi, indotto e tante risorse". Veloccia: "Stiamo facendo un lavoro serio"
È andato in scena oggi l’incontro conclusivo del Dibattito Pubblico sul progetto per realizzare il nuovo stadio della Roma a Pietralata
I PRESENTI - La seduta è stata come sempre affidata al Coordinatore del Dibattito Pubblico Marco Leone di Nomisma, che ha fornito un resoconto dei principali temi emersi, dei numeri e dati del dibattito pubblico oltre ad illustrare i prossimi passi del procedimento. Dopo i saluti di Alessandro Panci, Presidente dell'Ordine degli architetti di Roma, sono intervenuti Michele Uva, Responsabile Environmental & Social Sustainability Uefa, l’Assessore all’Urbanistica Maurizio Veloccia e l’architetto Silvia Capurro (Direttrice della Direzione Pianificazione Generale).
CAOS E PROTESTE – Già nelle scorse occasioni, i relatori erano spesso stati interrotti da alcuni cittadini, apertamente contrari al progetto, e in questo ultimo incontro la situazione non è mutata, con Uva che ha più volte minacciato di non terminare il suo intervento e di andarsene. Duro anche l’Assessore Veloccia, che ha ricordato che i cittadini hanno il proprio spazio per parlare all’interno del Dibattito Pubblico ma devono anche far terminare i relatori. Le lamentele di alcune persone vertevano essenzialmente su due punti: la volontà di avere più spazio all’interno del Dibattito Pubblico per esporre le proprie ragioni e l’impossibilità di visionare il progetto definitivo e di poter, quindi, capire esattamente cosa vorrà fare la Roma. Quanto al primo punto, tutti gli incontri si sono svolti allo stesso modo: circa un’ora e mezza di parola ai relatori e altrettanti alla gente per fare domande, esprimere le critiche e proporre eventuali correzioni. Il secondo punto, invece, si scontra proprio con l’obiettivo del Dibattito Pubblico, che non è quello di dare alla cittadinanza la possibilità di approvare o meno il progetto definitivo (compito che spetta alle Istituzioni preposte, come ricordato dallo stesso Veloccia) ma è quello di fornire delle idee, dei suggerimenti, sollevare delle criticità quando ancora il progetto non è definito e terminato e quando, quindi, si può ancora intervenire per effettuare dei cambiamenti. Se il Dibattito si fosse svolto a progetto ormai chiuso sicuramente i cittadini avrebbero avuto tutte le informazioni necessarie ma non avrebbero potuto più proporre nulla.
LE PAROLE DI UVA – Il dirigente UEFA ha parlato dell’importanza degli stadi, facendo dei confronti e degli esempi in merito: “La UEFA pensa che lo stadio sia la casa del tifoso, la casa della passione, il luogo di culto della passione dei tifosi. Lo stadio, inoltre, può portare una rivisitazione dei prezzi dei biglietti: in Germania, per esempio, il prezzo minimo può essere anche 10 euro. Le famiglie poi hanno diritto ad avere uno stadio moderno e coperto. In Italia il 70% dei posti è scoperto, non è una cosa civile. È civile poter portare la propria famiglia allo stadio con tutte le possibilità e comodità possibili. In Europa, negli ultimi anni, sono stati realizzati 130 nuovi stadi, 110 di questi totalmente nuovi, 20 invece frutto di ristrutturazioni.Ci sono dei club in Europa che hanno ricavi da stadio 10 volte superiori ai club italiani. Lo stadio porta poi lavoro, servizi, indotto e tante risorse per la comunità”.
ITER – Come procederà ora l’iter burocratico per l’approvazione del progetto? Innanzitutto, tutte le osservazioni emerse nel corso di questi incontri saranno sintetizzate e spedite al Comune, oltre a servire in fase di Conferenza di Servizi decisoria. Nel dettaglio, è stato Marco Leone di Nomisma, società di consulenza a cui è stato assegnato il servizio di progettazione e gestione del dibattito pubblico, a spiegare ai nostri microfoni qualche tempo cosa accadrà adesso: “Le osservazioni raccolte saranno valutate in sede di predisposizione del progetto definitivo e saranno discusse in sede di Conferenza di Servizi decisoria. Verranno redatti due documenti: il primo è una sintesi delle osservazioni principali emerse nel corso del dibattito, mentre il secondo sarà a cura di Roma Capitale, che prenderà atto della nostra sintesi e dovrà prendere una posizione e controdedurre, valutando quali saranno le osservazioni corrette da approfondire. Questo documento sarà preso in seria considerazione dalla Regione in merito alla valutazione dell’impatto ambientale dell’opera e anche dal Comune di Roma, per eventuali prescrizioni e modifiche”.
Nel frattempo, è ancora in corso di svolgimento il tavolo tecnico congiunto sulla mobilità, con tutte le parti coinvolte riunite per avere un quadro quanto più dettagliato possibilità di tutto ciò che riguarderà la mobilità e il progetto di Pietralata. Quando la Roma avrà il progetto definitivo dovrà consegnarlo al Comune, che si è preso la briga di dover dare l’ok, verificando che tutte le prescrizioni date alla Roma saranno state rispettate.
CONFERENZA DI SERVIZI – L’ultimo step prima dell’approvazione definitiva sarà poi la convocazione della Conferenza di Servizi decisoria, con la valutazione di Impatto Ambientale, tutti problemi relativi alla parte urbanistica e l’esame dettagliato del progetto definitivo.
VELOCCIA – Le parole dell’Assessore all’Urbanistica: “Volevamo fare un dibattito aperto, franco, per approfondire le tematiche di questo progetto e tutte le problematiche. Non penso si possa convincere le persone contrarie della bontà del progetto, quando c’è una convinzione così profonda. Chi non è favorevole non può però nemmeno avere la pretesa di convincere chi, invece, vuole lo stadio. Stiamo facendo un lavoro serio. Le opere pubbliche dovranno essere contestuali, lo abbiamo inserito nelle prescrizioni. Se le prescrizioni non saranno rispettate dalla Roma, il progetto non andrà avanti. Noi siamo stati addirittura accusati del contrario, di aver messo troppi lacci al progetto”.
PROGETTO ALTERNATIVO – Un cittadino ha presentato un corposo dossier, consegnandolo a tutti i relatori partecipanti, con un progetto alternativo che escluda lo stadio e che si concentri sulla valorizzazione del parco attuale in relazione con l’ospedale Pertini.