On. Magi: "Ecco perché ho votato contro alla costruzione del nuovo stadio della Roma"
L’onorevole Riccardo Magi è intervenuto a Radio Radio per parlare del nuovo stadio della Roma:
“È stata approvata la delibera, che è il primo passo di questo procedimento. È il riconoscimento del pubblico interesse su questo progetto. In queste due sedute ho garantito con la mia presenza il numero legale, pur essendo contrario, a questa delibera, per lealtà e per responsabilità nei confronti della città, della giunta e della maggioranza. Però ci tengo a dire il perché secondo me è sbagliato; un primo dato è di carattere generale che interessa molto ai tifosi della Roma: noi sappiamo che in Europa le grandi squadre di calcio hanno trovato negli ultimi anni nello stadio un centro di profitto e di rafforzamento delle società che gli consente di trarre quelle risorse che poi vengono investite nel mercato del calcio. In questo caso non è così, o meglio, i tifosi della Roma non posso essere sicuri che sia così, perché mentre per tutti i grandi club che hanno lo stadio e che gli portano 20-30 milioni di profitto, noi nel caso dello stadio della Roma avremo un segno meno nel bilancio annuale, perché la squadra dovrà pagare un affitto. Questo è un dato di fatto da cui non possiamo prescindere. Quando mi si dice che è stata inserita la clausola nella quale per trent’anni anche se dovesse cambiare proprietà comunque dovrà essere prioritariamente dato in affitto alla Roma, questo mi dà la certezza di ciò che sostengo. L’altro punto molto sostenuto con forza dall’assessore Caudo è che l’interesse pubblico sta nel fatto che almeno la metà degli spettatori potranno recarsi allo stadio con il trasporto pubblico, in particolare con il trasporto su ferro. Su queste opere di trasporto su ferro, lo sdoppiamento della linea B verso Tor di Valle, il rifacimento della Roma-Lido, il potenziamento della ferrovia per Fiumicino c’è il buio assoluto, non c’è nemmeno uno straccio di piano di fattibilità e, anzi, queste opere riguardano una serie di soggetti e di proprietari tali che vanno dalla regione, all’Anas, alle ferrovie italiane, per cui io propenderei più per il fatto che non si faranno mai che per il fatto che si facciano, in ogni caso tutto questo progetto è stato fatto con uno strumento urbanistico sbagliato, perché se si vuole garantire la contemporaneità della realizzazione dello stadio con queste opere, allora andava fatto un accordo di programma e non una convenzione come qui ci si presenta. L’amministrazione non ha fatto nessuna verifica che questo business park, cioè le centinaia di metri cubi di uffici che dovrebbero ospitare tra in ventimila e i venticinquemila impiegati, siano collocabili sul mercato e possano garantire la disponibilità finanziaria di questo intervento. Questa è una cosa che andava fatta in questa fase, perché purtroppo il mercato immobiliare non richiede tutte queste cubature di direzionale, anzi, in molte zone della città noi abbiamo costruttori che chiedono cambi di destinazione d’uso di uffici costruiti in passato e che ora chiedono di trasformare in residenziale, ma questo non lo consente la legge sugli stadi. E infine la disponibilità delle aree: noi non abbiamo nessuna rassicurazione sul fatto che i promotori abbiano raggiunto un accordo con i proprietari delle aree che sono più o meno il 40% delle aree che dovranno essere interessate da questa operazione. Quindi si dovrà andare con procedure d’esproprio con tutto quello che questo potrà comportare in termini di ritardi. Di sicuro la prima pietra non si porrà nella primavera del 2015, di sicuro a mio avviso, purtroppo, e lo dico da romano e da romanista, non ci giocherà Totti ma forse il figlio di Totti, se sarà capace quanto il papà".