Roma-Benevento 5-2 - La moviola: annullato un gol a Mkhitaryan, il VAR pesca un fuorigioco di Spinazzola. Deviazione sospetta di Foulon: ci stava il rigore. Dubbi sui due penalty assegnati
Vocegiallorossa.it vi propone la lettura di alcuni episodi del match. L'arbitro si può avvalere del VAR (video assistant referee) e del suo assistente per quattro tipologie di casi: controllo della regolarità dei gol, possibili falli da calcio di rigore, possibili cartellini rossi diretti e scambi di identità di destinatari di provvedimenti disciplinari.
SECONDO TEMPO
66' - Montipò in uscita su Pedro, che tocca il pallone, non levandolo però dalla traiettoria di uscita del portiere che lo tocca a sua volta prima di travolgere il romanista. Ayroldi segue lo stesso metro del rigore precedente, anche questa decisione è molto dubbia.
65' - Ammonito Santon per un fallo su Caprari: giusto punire l'intervento in ritardo del numero 18 romanista.
53' - Intervento di Veretout su Ionita in area di rigore: il francese tocca il pallone e poi il piede del centrocampista del Benevento, che va giù. Ayroldi non sente ragioni, il VAR non corregge e i sanniti ottengono il penalty del pareggio. Decisione dubbia.
PRIMO TEMPO
45'+2' - Mkhitaryan segna su un tiro-cross di Cristante, ma il VAR annulla per fuorigioco di Spinazzola dall'altra parte del campo di 20 secondi prima, da cui si genera l'azione che porta alla segnatura.
33' - Dabo supera Ibanez che lo stende a pallone ormai lontano: giallo corretto all'indirizzo del difensore della Roma.
24' - Su un colpo di testa di Mkhitaryan, c'è una deviazione sospetta di Foulon giudicata regolare da Ayroldi, il VAR effettua una verifica ma, non arrivando a soluzione certa, non concede un rigore che in realtà sembrava esserci.
8' - Mancini difende il pallone allargando il braccio e toccando Lapadula, che va a terra diversi secondi dopo per prendersi un'espulsione che ovviamente non può esserci.
8' - Veretout tocca con il braccio il pallone nel tentativo di fermare un'azione pericolosa del Benevento, che prosegue per il vantaggio. Manca l'ammonizione a suo indirizzo al termine dell'azione stessa.