TRIGORIA - Mourinho: "Non cambieremo mentalità, non è il momento di fare turnover. VIDEO!
Il tecnico della Roma José Mourinho ha parlato ieri in conferenza tampa prima della partita di ritorno dei playoff di Conference League contro il Trabzonspor, in programma oggi alle ore 19:00 allo Stadio Olimpico.
Sulla regola dei gol in trasferta.
"Penso che alla fine ci saranno più supplementari di prima. Cambia un po' la nostra impostazione, noi giochiamo sempre per vincere. Sappiamo che ci serve il pareggio, ma penseremo al pareggio al minuto 80, 85. La mentalità è giocare una partita come una gara secca".
Quali sono le sue sensazioni all'Olimpico? La squadra ha margini di miglioramento?
"Ho fatto i complimenti a Italiano, lavoriamo coi giocatori da 2 mesi e quando la sua squadra arriva alla partita nel modo in cui ha giocato merita complimenti. Tanti altri allenatori sono arrivati da poco. L'Inter è diverso, Inzaghi ha una squadra che gioca a occhi chiusi. Per noi è più difficile, c'è da migliorare e da lavorare. Abbiamo allenato una situazione di gioco che personalmente non mi è piaciuta. Avevano una dinamica precedente, non è una critica a Paulo Fonseca, perché chi arriverà dopo di me farà lo stesso. Abbiamo le nostre idee. I giocatori stanno cercando questa situazione automatica, prima capire cosa vogliamo, poi allenare. C'è tanto da migliorare, per questo ero contento di quello che abbiamo fatto, ho capito che era molto difficile fare meglio. Dal punto di vista del gioco difensivo è più facile migliorare le dinamiche, dal punto di vista offensivo è più difficile e serve più tempo. Sui tifosi, bene, benissimo. Però siamo noi che dobbiamo creare questa empatia, con il nostro modo di giocare. Se a volte non giochi bene, penso che i tifosi accetteranno una performance negativa. Saranno con la squadra dopo un risultato negativo. Ci sono delle cose che non sono negoziabili, penso che i tifosi capiranno molto molto bene questo. Capiscono l'interpretazione dell'atteggiamento, il modo di essere professionisti, questa empatia siamo noi che dobbiamo crearla. Il rapporto sarà una conseguenza di come noi stiamo in campo e ci dedichiamo a questo club. Non dobbiamo chiedere niente ai tifosi, loro daranno ciò che pensano sia giusto dare. È nostra responsabilità".
Abbiamo visto Pellegrini trequartista centrale. É quello l'unico ruolo in cui può giocare o può giocare in mediana?
"Può fare tutto. Se avessimo tre Pellegrini, giocherebbero tutti e tre. È un giocatore multifunzionale, si può adattare a diversi ruoli. Anche in 10 ha giocato sulla fascia destra, seppur dentro al campo. Ha creato quella difficile situazione in cui Abraham ha preso la traversa. Capisce l'idea dell'allenatore".
Lei ha utilizzato 12 giocatori nelle prime due partite, sei di loro hanno giocato tutti i minuti. Siamo alla terza partita, è il momento di fare turnover o continuerà a far giocare gli stessi e cambierà a Salerno?
"Abbiamo bisogno di giocare. Abbiamo fatto un bel precampionato, però ho dato minuti a tutti, nelle prime 3-4-5 partite il livello è stato basso. Abbiamo bisogno di giocare, se abbiamo qualche profilo di giocatore che dobbiamo controllare molto molto bene, perché sono giocatori di un profilo e di una storia passata di infortuni, bisogna fare attenzione. Ci sono altri giocatori che hanno bisogno di minuti per giocare, trovare intensità e ritmo. Non è il momento di fare tanti cambi".
Che ruolo ha Diawara nella sua Roma?
"L'episodio è niente. Non è un episodio di aggressività fisica, è un episodio di parole che hanno provocato una piccola reazione. Non c'è niente di speciale. È un giocatore della nostra rosa, c'è un gruppo di giocatori che non lavora con noi e Diawara sta con noi. Il mercato è aperto, fino al 31, può succedere qualcosa, ma può succedere che Diawara resti con noi e se rimane è un'opzione. È un giocatore con esperienza, qualità, un buon professionista, un uomo buono con cui abbiamo un bel rapporto, è un ragazzo fantastico. Se resta con noi è un plus, mai un problema. Per questa ragione, tanto io come società siamo tranquilli. Non è un problema".
A proposito del VAR, trova giusto che una competizione internazionale non lo applichI? Cambia qualcosa nella preparazione?
"L'ho detto già all'andata, dobbiamo adattarci un po'. Continuo a pensare che il gol del Trabzonspor magari fosse in fuorigioco. Come minimo domani avremo la goal line technology che non abbiamo avuto a Trebisonda, è già un miglioramento. Dobbiamo adattarci. Capisco la difficoltà a livello UEFA, perché è una competizione nuova, che di principio avrà tante squadre di paesi dove le squadre non hanno stadi e condizioni tecnologiche adeguate per il VAR, si deve accettare com'è una competizione che deve ancora crescere e far crescere tanti paesi che ci saranno. Non siamo stati fortunati col sorteggio, ci sono tanti avversari di tanti paesi dove si deve accettare che è un po' difficile. Però, se non sbaglio, il VAR sarà in finale: vediamo se ci arriviamo noi (ride, ndr)".
All'Inter ha creato un ipotetico fortino contro un nemico. A Roma sarà costretto a questo tipo di atteggiamento?
"La nuova versione è che il nemico è il Trabzonspor, poi la Salernitana. Non siamo in condizione di parlare di obiettivi, questi saranno i nostri 2-3 nemici perché il nostro target è quello. Siamo una squadra in crescita, che deve svilupparsi nel tempo, non siamo in condizioni di parlare di questa o quella squadra. Vogliamo cercare di vincere ogni partita, il focus sarà sempre nella prossima partita. Per questa ragione, domani è più importante di domenica, domani sarà più importante la Conference League della Serie A. Non penso al tradizionale turn-over, per noi domani è la partita più importante".