Soulé: "Non volevo più lavarmi la mano dopo averla stretta a Messi. Ronaldo è un genio"

Tra passato e futuro. Matias Soulé ha parlato al canale argentino DSports, raccontando il suo primo incontro prima con Messi e poi con Cristiano Ronaldo.
Sugli inizi.
"Stavo cercando club su internet, dove potermi mettere alla prova. Ho iniziato a giocare nel Kimberley, ma come tutti i ragazzi, volevo andare a Buenos Aires. Quando ne vedevo uno (un club, ndr), lo dicevo a mio papà, che mi rispondeva che ero piccolo, che prima o poi mi ci avrebbe portato. Ho insistito molto, finché è arrivata la chiamata del Vélez per fare un provino, e sono stato preso".
Com'è stato conoscere Messi?
"Avevo 17 anni e dovevo ancora debuttare. Andai in Nazionale e lo salutai, ero nervoso. Incontrarlo era il mio sogno. Parlai pochissimo con lui, dissi alla mia famiglia che non mi sarei più lavato la mano che gli avevo stretto. Allenarsi con Leo è un privilegio".
Da Messi a Cristiano Ronaldo alla Juventus...
"Sono stato un mese con Cristiano, nel periodo in cui la Juventus vinceva ogni anno la Serie A. Parla spagnolo, ed è davvero un genio. C’era anche Paulo Dybala, è stato un momento in cui ho debuttato (contro la Salernitana nel 2021, ndr) in prima squadra e quella squadra era piena di fuoriclasse: essere così giovane e stare insieme a certe bestie era incredibile per me".
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