Ranieri: "Abbiamo sofferto ma non ci siamo mai disuniti, prima o poi il gol lo fai, l'importante è non subirlo. Ritrovata compattezza e fiducia, siamo una squadra". VIDEO!|

14.04.2019 08:30 di Andrea Cioccio Twitter:    vedi letture
Ranieri: "Abbiamo sofferto ma non ci siamo mai disuniti, prima o poi il gol lo fai, l'importante è non subirlo. Ritrovata compattezza e fiducia, siamo una squadra". VIDEO!|
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Ranieri a Sky Sport

"Abbiamo sofferto molto nel primo tempo, l’Udinese è stata molto pericolosa e non riuscivamo a fare quello che avevo chiesto, devo fare i complimenti ai ragazzi che non si sono mai disuniti, avevo detto che sarebbe stata difficile e così è stato. I difensori? Fatta una grande partita, bravi Marcano e Jesus, nessuno poteva andare in sovrapposizione. Abbiamo fatto fatica nel raccordo e nel rompere la linea dei 5, non sapevo quanto avesse De Rossi di autonomia. Pellegrini ha giocato bene, poi magari faccio una formazione iniziale e già ho in mente in cambi, con Pellegrini la manovra è stata più fluida, con De Rossi avevo lo schermo su Mandragora. Compattezza ritrovata? Avevo detto all'inizio che i giocatori dovevano ritrovare fiducia, noi siamo chiamati a lottare per la Champions e il nervosismo sale a mille e ci si dimentica di essere squadra, ora lo siamo, siamo altruisti. Zaniolo? Secondo me è una mezzala a tutto campo, non posso giocare con due centrocampisti che governano la squadra, la sua posizione viene anche occupata da Pellegrini che è più agile. Zaniolo riesce a sopperire a un ruolo non suo grazie alle sue competenze fisiche. Lotta Champions? Tutte le squadre coinvolte sono in salute e servirà un particolare per mandare una in Champions e le altre in Europa League. Tutte le squadre stanno bene fisicamente, ci sarà da lottare fino all'ultimo".

Ranieri in conferenza stampa (a cura dell’inviato all’Olimpico Gabriele Chiocchio)

Schick e Džeko? Non è stata pretattica, avevo pensato di giocare con Pellegrini dall’inizio, ma quando faccio i conti la sera prima vado a pesare quanto può giocare un giocatore. Sapevo che Daniele non poteva tenere tutti i 90’, si è immolato per farci fare gol. Se lo metto dall’inizio non posso metterlo più indietro. Ho dovuto mettere le due punte. Ci è mancato un uomo di raccordo, oltre a schermare il centrocampista basso gioca a 1-2 tocchi e cambia l’azione da difensiva in offensiva. Perché Schick fuori all’intervallo? Non avevo fatto giocare Džeko a Genova perché si era allenato poco, oggi aveva fatto la settimana completa. È il goleador principe, scelgo lui perché non è possibile che uno come lui sia sottomedia. Ci sta un anno meno prolifico, ma se lui ci regalerà soddisfazioni abbiamo più possibilità per arrivare dove stiamo lottando per arrivare. Se sto nella testa dei giocatori? Credo mi stimino e vogliano fare quello che chiedo loro. Vorrei di più, non sono mai contento. Ma va bene così. Ci sono caratteristiche particolari, loro erano abituati al 4-3-3, ho cambiato il modo di pensare degli esterni, alcuni non sono abituati. Ci riuscirò pian piano. Udinese calata con la pioggia? Credo che l’Udinese ci abbia messo in difficoltà nei primi 5-7 minuti, avevamo parlato molto del contropiede. Dovevamo essere pazienti, girando palla più velocemente di quanto fatto. Il palo è stata più una mischia gigantesca che altro. Sapevo che sarebbe stata una gara difficile. Avevo detto di essere intelligenti e non generosi, per non farci infilare in contropiede. C’è da dire che il gol è nato su una grande invenzione di El Shaarawy. Cosa consiglierei a De Rossi? Sono situazioni particolari, dipende da quello che si sente dentro. Dire basta è molto difficile, perché quando sei giovane ami il tuo lavoro ma più vai avanti e più ti secca lasciare. Come passi i 30 cominci a pensare a quanti anni ti rimangono e questo distacco ti porta a lavorare di più e meglio. Quello che vorrà fare Daniele lo farà bene. Lavoro psicologico? Credo che siano i risultati a parlare. La squadra vuole lottare per raggiungere la Champions League, standone fuori c’è nervosismo. I risultati aiutano a essere più distesi e uniti, anche durante gli allenamenti. Lavoro sotto ogni aspetto, portando la squadra a fare quello che voglio io. Si stanno sacrificando per fare quello che voglio io, lo faranno sempre meglio. Jesus e Marcano? Uno giocava fuori ruolo, un piede sinistro messo a scendere a destra, era preoccupato. Ivan dall’altra parte ha fatto molto bene, essendo un sinistro. Ha fatto una gran partita”.

Ranieri a Roma Tv

"Due vittorie senza subire gol? Lo dico dall'inizio ai ragazzi, prima o poi il gol lo facciamo, l'importante è non subirlo. Nel secondo tempo abbiamo fatto meglio, avevo chiesto di migliorare in ripartenza. Nel primo tempo avevamo un uomo in meno a centrocampo, ma ho dovuto fare i calcoli in base a chi poteva giocare di più e chi di meno. Ho aiutato De Rossi e Cristante inserendo Pellegrini in mezzo. Cosa ha dato in più Florenzi? Alessandro da destra poteva andare in sovrapposizione e crossare, mentre Jesus, difensore centrale e messo a destra non può fare lo stesso. Tuttavia, la sua prestazione non mi è dispiaciuta, ma poteva fare poco di più. Zaniolo in ombra? D'Alessandro era un avversario scomodo, veloce. È riuscito sempre a prendergli il tempo. Perché i cambi? Innanzitutto a centrocampo eravamo uno in meno, ma a noi andava bene finché non ripartivano in contropiede. In fase offensiva anche riuscivamo a creare poco. È stata però una mia decisione, sapevo che De Rossi e Florenzi non potevano giocare i 90'. Quindi ho pensato di tenere Pellegrini in panchina per inserirlo al momento giusto. Dzeko e Schick? Quando vedo Schick da solo è molto più sereno. Oggi era Dzeko che veniva incontro alla palla, Schick si faceva marcare troppo. Sapevo sarebbe stata una partita difficile, l'Udinese era in fiducia, sono veloci. Sono provato ma contento. A che punto siamo? C'è ancora tanto da lavorare".