Perrotta: "La sconfitta in Coppa Italia ha cambiato qualcosa nella testa della società"

03.06.2014 17:05 di  Gabriele Chiocchio  Twitter:    vedi letture
Fonte: Manà Sport
Perrotta: "La sconfitta in Coppa Italia ha cambiato qualcosa nella testa della società"
Vocegiallorossa.it
© foto di Federico De Luca

L'ex giallorosso Simone Perrotta ha parlato ai microfoni di Manà Sport:

Sul confronto con Florenzi.
“Siamo diversi, Florenzi ha qualcosa in più tecnicamente rispetto a me ed è arrivato nel grande calcio prima di me. Ha un grande futuro e mi dispiace che non sia andato ai Mondiali. 

Sul gol a Siena nella scorsa stagione.
"Il gol di Siena mi ha emozionato molto, venivo da un anno particolare e dopo nove stagioni a Roma  mi sentivo un pò messo da parte. Era difficile accettarlo, io non dovevo nemmeno essere convocato perchè avevo qualche problema fisico. Al gol mi è venuto naturale andare sotto il settore a salutare i tifosi, è stata una bella emozione”.

Sulle sue doti da leader.
“Non so se ero uno che calamitava l’attenzione dei miei compagni più giovani ma mi rendevo conto che quando parlavo, venivo ascoltato con attenzione. In passato questo mio espormi mi ha anche causato qualche problema”.  

Sui match contro il Catania nel 2008 e la Sampdoria nel 2010.
“Di Catania mi ricordo che nel sottopassaggio c’era tantissima gente, era un ambiente poco sereno. Siamo stati per un tempo campioni d’Italia. Con la Samp è successa la stessa cosa, per 45 minuti . Ricordo che ho discusso con Vucinic ma sono cose che possono succedere in un impegno così importante”. 

Sulla Coppa Italia persa contro la Lazio.
“Sono convinto che senza quella partita oggi non avremmo potuto ammirare questa Roma e vivere quest’ultima stagione. Sono cambiate molte cose nella testa dei giocatori e della società, magari un giocatore come Maicon non sarebbe arrivato”.

Su Luis Enrique e Zeman.
“Sono stati due allenatori molto diversi, Luis Enrique non aveva i giocatori per attuare quel tipo di gioco: è diverso avere Messi e Pedro che si buttano negli spazi. In Italia ti aspettavano e magari avevi l’80% di possesso palla e perdevi comunque 2 o 3 a 0″.