Osvaldo: "A Roma avrei dovuto gestire meglio certi momenti. Ma lì c’è gente malata di calcio che ti insulta se non baci la maglia"

Osvaldo: "A Roma avrei dovuto gestire meglio certi momenti. Ma lì c’è gente malata di calcio che ti insulta se non baci la maglia"
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
giovedì 16 novembre 2017, 11:05Interviste
di Luca d'Alessandro
fonte La Gazzetta dello Sport

Pablo Daniel Osvaldo, ex attaccante della Roma, ha rilasciato queste dichiarazioni a La Gazzetta dello Sport:

Di lei si diceva non fosse un vero professionista.
“Cazzate. Mi sono sempre allenato al top, parlavano perché ero stravagante. Al 90’ per me finiva tutto e non ero un Cristiano Ronaldo che faceva palestra a casa dopo l’allenamento. Ma questo cosa vuol dire? Avevo altri interessi fuori dal campo, pagai anche per questo”.

Qualcosa che non rifarebbe?
“A Roma avrei dovuto gestire meglio certi momenti. Ma lì c’è gente malata di calcio che ti insulta se non baci la maglia, quasi dimenticandosi dei 28 gol in 2 anni. Sarei rimasto un altro anno solo per farmi rimpiangere”.

Pace fatta con Lamela?
“Ma certo… Uno scontro subito risolto, ma i media fecero casino. Ragazzo d’oro, lo abbraccerei”.

Esiste l’amicizia nel calcio?
“Certo, De Rossi è un fratello”

E Totti?
“Ha fatto la storia. Persona fantastica, fa morire dal ridere”