Mourinho: "La squadra ha giocato da squadra, è una cosa che a me piace. Futuro? Non ne devo parlare, ho un contratto fino a giugno. Speriamo di recuperare qualcuno in difesa a Cagliari"
Nel post partita di Roma-Frosinone ha parlato l'allenatore giallorosso José Mourinho.
Mourinho a DAZN
Sembra di aver rivisto la Roma dell’anno scorso:
“Nel primo tempo abbiamo concesso un paio di buone opportunità, abbiamo una linea difensiva con un ragazzo che gioca con noi da un paio di mesi, c’è stata compattezza difensiva dagli esterni, grande sforzo di Bove e Paredes, anche i due ragazzi offensivi ci hanno aiutato. La squadra è stata squadra, è una cosa che a me piace sempre contro una squadra che di Serie B non ha niente, è una squadra organizzata con giocatori di qualità, mi è piaciuto il Frosinone e anche giocarci. Sono stanco devo viaggiare (ride, ndr)”.
Pellegrini è uscito sfinito:
“Pensavo fossi il responsabile dei non gol di Lukaku… come minimo nessuno può accusarmi di questo, perché Lukaku segna al Manchester, all’Inter. Romelu è Romelu e fortuna non sono un tecnico capace di togliere qualità a Romelu”.
Cosa l’ha infastidita questi giorni?
“Quello che ho spiegato ieri. Tre mesi fa ero amato, io ero voluto, io avrei causato il panico se fossi andato via. Tre mesi dopo, dopo un un inizio orribile a livello di risultati, ma multifattoriale, capite cosa intendo, qui mi sono infastidito. Oggi sapevo che i ragazzi avrebbero dato dimostrazione che siamo amici e uniti, sono contento che loro abbiano vinto, sono contento perché perdere 4-1 non è mai facile, bisogna essere equilibrati emozionalmente e la struttura mentale per entrare in campo. Non abbiamo mai sentito il mancato appoggio del pubblico, ci hanno sostenuto. Magari qualche ragazzo poteva sentire qualcosa di diverso, in realtà sembrava avessimo vinto a Genova e ringrazio loro (i tifosi, ndr). Dopo la partita non sono rimasto in campo per far godere la vittoria ai giocatori, nei momenti migliori lascio ai giocatori il palcoscenico e la foto”.
I Friedkin erano allo stadio: avete parlato di futuro?
“Continuate a parlare di futuro, non devo parlare di futuro. Ho un contratto fino al 30 giugno e questo è un compromesso serio come ho spiegato. Non devo sentire la società, non devo neanche parlare… La proprietà è la proprietà e deve rispettare senza commentare, sono ovviamente contento anche per loro, ovviamente sono dispiaciuti per il pessimo risultato di giovedì e oggi saranno ovviamente contenti. Lavoro per loro e per i romanisti, lavoro per i giocatori”.
Quando pensa di recuperare giocatori?
“Oggi guardavo la Juventus, Bremer si è fatto male e ha messo Rugani ho pensato che Allegri fosse fortunato. Giovedì non ci saranno Smalling e Llorente, per qualcuno di loro stare a Cagliari vediamo, non voglio essere troppo ottimista. Vediamo per Renato Sanches, dobbiamo aspettare e lottare per quelli che abbiamo oggi”.
Mourinho in conferenza stampa (dall'inviato all'Olimpico, Gabriele Chiocchio)
Ieri ha parlato molto.
“Oggi poco”.
Ha parlato di “multifattorialità”. Cosa è mancato del fattore Mourinho per ora?
“La mia risposta è stata probabilmente dare ai giocatori uno stato dell’anima perfetto. Perché dopo la frustrazione, dopo la pressione, dopo le critiche, non puoi entrare in una partita come questa solo col cuore, perché se ci entri solo con il cuore non vinci. Per vincere questa partita devi alzare il livello di intensità, devi equilibrare dal punto di vista emozionale. Non devi entrare in campo e prendere un rosso, non devi perdere la testa sullo 0-0. Col punteggio 1-0 per tanto tempo non puoi perdere la testa pensando al cronometro, bisognava cercare di avere quell’equilibrio. Sono riuscito a trasmettere ai ragazzi questo stato dell’anima, poi automaticamente si vince e si fa bene e si perde e si fa male. Penso che l’esperienza del mio modo di sentire questo momento difficile mi abbia fatto entrare bene nella testa dei giocatori. Hanno dimostrato questo, cercare il primo gol quando loro hanno creato 2 opportunità, non siamo andati nel panico. Abbiamo cercato il raddoppio, sul 2-0 partita finita. Non era il giorno per fare una partita meravigliosa, era impossibile, non c’era freschezza né fisica, né mentale. L’avversario era molto molto bravo, l’ho analizzato prima della partita e mi è piaciuto tanto. Si sentiva la qualità, complimenti a loro”.
Bove può giocare con Cristante e Paredes? Cosa ha Ndicka?
“Evan viene dalla Bundesliga, che è un calcio completamente diverso. Giocava a 3, però è un 3 completamente diverso, con principi completamente diversi. Continuo a dire, e magari qualcuno non è d’accordo, che il calcio più tattico sia quello italiano. Vedo squadre in altri campionati con grandissimi giocatori e solo quei grandissimi giocatori fanno grandi le squadre, perché per il lavoro dal punto di vista tattico l’Italia è il paese più forte. Per un ragazzo come lui non è facile, poi è anche la sua natura. Ha grande qualità, una bellissima gamba sinistra, non è quello di oggi, è veloce, non è un giocatore fortissimo nei duelli individuali, deve migliorare, e dal punto di vista mentale è quello che dicevo ieri, è responsabilità nostra. Un altro che ha bisogno di tempo di adattamento è Aouar, deve conoscere le dinamiche difensive, sono cose per cui ha bisogno di tempo. Al di là di Lukaku che è un giocatore di un livello altissimo, che sa tutto. Quello che dal punto di vista tattico è il migliore è Renato. Gli altri hanno bisogno di lavoro, di tempo e risultati positivi. Questi giorni sono stati duri, sono contento per i ragazzi".
Ha fatto giocare Dybala tre volte 90 minuti in 8 giorni.
“Giovedì non gioca, è arrivato al limite. Sai perfettamente che se non vinciamo oggi il Colosseo esplode, viene attaccata San Pietro. Non lo farei mai giocare se lui mi dicesse che non ce la fa, mi ha detto l’esatto opposto. Quando è uscito ho detto che decido io, e giovedì non gioca”.
Smalling e Renato Sanches tornano dopo la sosta?
“Spero di sì. Prima della sosta, Renato è no definitivo, per Smalling sarebbe un miracolino arrivare a Cagliari, magari in panchina per aiutarci come ha fatto la Juventus con Rugani gli ultimi minuti. Altrimenti aspettiamo la sosta".
Mourinho ai canali ufficiali del club
La partita?
“Era importante vincere, è stata difficile perché dal punto di vista emozionale, psico-fisico non era facile dopo il 4-1 contro il Genoa. Abbiamo avuto bisogno di riequilibrare le cose, c’era bisogno di grande voglia e controllare le emozioni, non prendere cartellini. La squadra ha avuto questa capacità e hanno dato tutto in funzione della nostra situazione. Ci mancava Bryan a centrocampo, però serviva stabilità dietro. Paredes e Bove, è giusto parlare di loro, ma tutti i ragazzi hanno giocato in maniera determinata contro una squadra di Frosinone che non gioca come una neopromossa”.
Serviva stare vicino ai ragazzi.
“I ragazzi sanno che sono sempre con loro, questa settimana sembrava di no ma la verità è il campo. Si poteva anche perdere, ma la sensazione che siamo squadra e uniti, io che continuo a essere un porto di sicurezza si è visto. Sono contento per loro”.
Ora serve continuità.
“Sì, giovedì è una partita importante da vincere per la qualificazione in Europa League. Lo abbiamo fatto dopo l’Empoli vincendo a Tiraspol, con il Torino è un pareggio meritato ma dobbiamo dare continuità. C’è gente stanca, ho tanti dubbi perché Dybala ha giocato 90’ per tre volte di fila, ovviamente con il Servette deve riposare, dobbiamo far girare qualche giocatore. Senza Smalling e Llorente siamo in difficoltà, senza Renato a centrocampo siamo in difficoltà, senza Azmoun in Europa abbiamo difficoltà, ma abbiamo Belotti ed El Shaarawy”.