Italia, Mancini: "Sarei venuto a piedi per la Nazionale. Israele? Se ci dicono di giocare, lo faremo"

Gianluca Mancini è tornato a parlare dal ritiro della Nazionale di Coverciano, soffermandosi sia sui prossimi impegni dell’Italia che sul delicato tema legato alla possibile mancata disputa della gara contro Israele. Il difensore della Roma ha ribadito il suo attaccamento alla maglia azzurra, sottolineando come per lui rappresenti un onore essere parte del gruppo: «Sarei venuto anche a piedi per la nazionale». Interpellato sulla guerra in Palestina, Mancini ha espresso grande tristezza per le immagini provenienti dai territori coinvolti, aggiungendo che la squadra seguirà le decisioni delle autorità competenti: «Se ci dicono di giocare, lo facciamo. Noi non decidiamo». Di seguito, le dichiarazioni complete di Mancini:
II tuo ritorno in Nazionale?
"Dobbiamo rispettare la nostra storia e vedere anche chi c'era prima di noi, dobbiamo sudare tutte le partite. Io l'ho sempre detto, sarei venuto anche a piedi per la nazionale".
La guerra in Palestina e la possibilità di non giocare contro Israele?
"Vivo tutto con tristezza, mi immedesimo in quei padri che prendono i loro figli in braccio, immagini scioccante, ma come ha detto il mister, dobbiamo fare quello che ci viene detto: se ci dicono di giocare lo facciamo, non decidiamo noi. Da padre e da uomo tutto quello che succede è drammatico".
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