Graziani: "Non bisogna sottovalutare il Lecce. A Luis Enrique do un 6 di stima"
Francesco "Ciccio" Graziani, ex giocatore della Roma, è stato contattato da Imperoromanista.it: “Roma-Lecce nel 1986? Un ricordo bruttissimo perché buttammo all’aria una stagione. Poteva essere tutto molto facile, pensavamo di giocarcela all’ultima giornata con la Juventus e invece il Lecce vinse contro di noi primi in classifica. Il Lecce non aveva mai fatto tre gol in trasferta e invece quella volta fecero tre gol fuori casa. Nel calcio succede raramente che Davide riesce a battere Golia. Un’immagine di quella partita? Lo sconforto al fischio finale perché le premesse c’erano. Ricordo che prima della partita si fece male il loro portiere titolare e giocò la riserva e fece della parate incredibili. Ci furono pali, traverse, successe di tutto: potevamo vincere 6 a 3 e invece non solo non riuscimmo a pareggiare, ma perdemmo. Riviste situazioni del genere? Ricordo Roma-Sampdoria di due anni fa quando con Ranieri perdemmo in casa e quindi perdemmo lo scudetto che andò all’Inter. Cose che accadono solo a Roma? No, sono cose che accadono ovunque anche il Milan perse a Verona 5 a 2 e disse addio allo scudetto all’ultima giornata.
La partita di domenica? Domenica sarà una partita diversa. Sulla carta la Roma è nettamente più forte ma non bisogna mai sottovalutare l’avversaria. Penso che sia giornata favorevole alla Roma per dare continuità ai risultati dopo la vittoria contro il Novara prima della sosta, è urgente un’altra vittoria perché solo così la classifica può prendere una forma diversa. La Roma di Luis Enrique? A Luis Enrique do un sei di stima perché siamo già fuori dall’Europa League e uscire così ha ridimensionato la stagione della Roma. Inoltre in campionato poteva fare di più: mancano tre-quattro punti in classifica e per questo non posso dargli di più. Poi vedere la Lazio prima in classifica fa girare le scatole. Troppa rotazione può generare confusione? Sicuramente. Spesso è costretto a farlo. Non cambia per divertirsi, ma perché si vede costretto. Questo però genera confusione perché la squadra per avere giusti automatismi deve avere sempre gli otto undicesimi confermati. Totti? Totti è migliorato perché lo fa giocare dove predilige, nel momento che rientrerà dopo infortunio darà un notevole contributo”.