Gonalons: "A Barcellona non siamo turisti. Sapevo che il primo anno qui sarebbe stato difficile, ma non voglio andarmene"

03.04.2018 17:26 di  Gabriele Chiocchio  Twitter:    vedi letture
Fonte: AFP
Gonalons: "A Barcellona non siamo turisti. Sapevo che il primo anno qui sarebbe stato difficile, ma non voglio andarmene"
Vocegiallorossa.it
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport

Il centrocampista della Roma Maxime Gonalons ha rilasciato un'intervista ad AFP: “Non andiamo a Barcellona come turisti, questo è certo, altrimenti era meglio restare a Roma. Ma è un doppio confronto e abbiamo in casa il ritorno. Quindi abbiamo bisogno di essere intelligenti nell’approccio del gioco e sul campo, di essere nelle migliori condizioni in casa. La posta in gioco è alta per un club che non ha raggiunto questa fase della competizione per dieci anni. È una maturità incredibile per il club. Mi rendo conto che non ci sono stati grandi quarti di finale qui… quando parliamo con i tifosi, capiamo che una squadra come la Roma deve vincere di nuovo titoli“.

Su Alisson.
"Alisson è uno dei migliori in Europa. Quello che fa nel match e nell'allenamento dimostra che ha molto talento. Non è titolare del Brasile per caso. È ancora giovane, ha solo 25 anni e ha un enorme futuro davanti a sé. È un portiere top".

Su Dzeko e De Rossi.
"Dzeko è un grande attaccante, in grado di segnare in qualsiasi momento. L’ha già fatto in altri campionati, al City e al Wolfsburg e lo sta facendo ora a Roma, è uno dei migliori in Europa. De Rossi è un giocatore eccezionale, in campo e fuori. Ero consapevole della difficoltà quando ho firmato, con l’iconico capitano del club, ma non mi ha spaventato, so cosa rappresenta qui, sapevo che non ci sono problemi":

Su Totti.
"È un Dio qui, ha fatto 25 stagioni da professionista, e quando sei un giocatore, ti rendi conto che è incredibile, ha giocato quasi 800 partite, ha segnato quasi 300 gol... è incredibile, ed è un vero piacere per noi. Ha sempre una bella parola, sempre un sorriso".

Sull'ambientamento a Roma.
"
Quando passi 17 anni in un club e vai per la prima volta, tutto è nuovo: lingua, cultura, compagni di squadra. Non è stato facile, ma oggi sono molto felice e, anche se ho avuto delle difficoltà, sono orgoglioso di aver fatto questa scelta. Lavoriamo molto sul campo e sul video, ma all’inizio era un problema per me perché a Lione non eravamo necessariamente concentrati sulla tattica, eravamo più concentrati sul gioco. Sapevo che il primo anno sarebbe stato difficile, con molti cambiamenti, ho firmato per quattro anni, non voglio andarmene, ma dimostrare che posso giocare le partite”.

Sul passato a Lione.
"Sono ancora in contatto con molte persone, ho amici lì".