Francesco Tomei: "In America quest'anno sarà più semplice, non si parte da zero. Qui a Roma i ritmi sono frenetici ma siamo come una famiglia"

12.07.2018 13:35 di  Emiliano D'Ambrosio   vedi letture
Francesco Tomei: "In America quest'anno sarà più semplice, non si parte da zero. Qui a Roma i ritmi sono frenetici ma siamo come una famiglia"
© foto di Luca d'Alessandro

A Roma TV è intervenuto Francesco Tomei, allenatore in seconda della Roma e primo collaboratore di Eusebio Di Francesco: "Per noi oggi sarà emozionante, è la prima volta che ci alleniamo al Tre Fontane".

Cosa fa un allenatore in seconda?
"Controllo ciò che fa il primo (ride, ndr). Conosco il mister da molti anni a volte basta uno sguardo. Sono attento ad ogni particolare anche riguardo i ragazzi. Abbiamo una grossa fortuna perché lavoriamo da molto tempo insieme ed ognuno sa qual è il suo ruolo, puntando a fare il meglio. Siamo un gruppo affiatato, se qualcuno sbaglia qualcun altro arriva in soccorso. Da noi puntare il dito non è un buon modo di lavorare, bisogna aiutarsi".

È cambiato qualcosa rispetto all'anno scorso?
"L'anno scorso è stato tutto un conoscere questo nuovo mondo. Persone, ambiente e tutto ciò che ci gira intorno. Ora siamo una grande famiglia, si è creato un bell'ambiente. C'è un clima propositivo e un clima lavorativo importante, è stato un bell'approccio con un riscontro importante. Nei primi allenamenti salta oggi all’occhio la disponibilità dei ragazzi, per adesso hanno fatto molto bene".

Nelle famiglie quando si passa tanto tempo assieme è pesante?
"Questo mese a casa ha fatto bene non lo nascondo. Anche se io e il mister viviamo nella stessa città, ci siamo ricaricati. Allenare una squadra come il Sassuolo è un'altra cosa, qui a Roma i ritmi sono frenetici date anche le tante partite da giocare. Ben vengano le vacanze a fine anno".

Importante avere giocatori a disposizione?
"È fondamentale. Un aspetto positivo perché questi sono i giorni dove si ha più spazio per lavorare. I vecchi sono molto bravi ad aiutare i nuovi arrivati. Il tempo scorre veloce, queste settimane a Trigoria ci aiuteranno tanto".

Sarà diverso andare in America con del lavoro svolto già qui.
"Sì. Un anno di lavoro è tanto, arrivare in America con un bagaglio già pieno ci aiuterà. Lì non sei nella tua struttura e sei sottoposto al fuso e agli spostamenti. Sarà più semplice, non si parte da zero".

Ieri gara tra lo staff a chi prendeva la traversa…
La gara l'ho organizzata io, è stata pianificata prima in modo che io perdessi, è stata voluta per rinforzare lo spirito di gruppo. I nostri amici dello staff hanno potuto così sbeffeggiarmi ma la cosa è stata voluta, gli offrirò con piacere l’aperitivo".