Fenucci: "De Rossi? Dobbiamo limare le differenze tra domanda e offerta. Il calcio deve aumentare i ricavi servono stadi di proprietà" AUDIO!

18.11.2011 19:15 di  Emanuele Melfi   vedi letture
Fenucci: "De Rossi? Dobbiamo limare le differenze tra domanda e offerta. Il calcio deve aumentare i ricavi servono stadi di proprietà" AUDIO!
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© foto di Federico De Luca

Questa sera alle 19.30, sul canale telematico giallorosso Roma Channel, andrà un'intervista all'Amministratore Delegato della Roma, Claudio Fenucci. Ecco l'intervista integrale.

Domenica affronterà il Lecce, la sua squadra per molti anni.
E' una partita che avrà un significato particolare, sarà unica. La mia attività l'ho svolta praticamente tutta a Lecce, ho fatto l'Ad per 15 anni. Siamo partiti dalla serie C, abbiamo vinto molto anche a livello giovanile. E' stato un cammino pieno di soddisfazioni, il Lecce ha raggiunto un'organizzazione paragonabile a quelli dei maggiori club.

Domenica come la vivrà?
Saranno momenti particolari, ritroverò molti ragazzi, sarà un'emozione unica. La vita continua, la mia squadra ora è la Roma, che è la mia città, e credo che Lecce rimarrà una pagina importante sotto tutti i punti di vista. Sono stato Ad per 15 anni, seguendo tutte le attività con dei validissimi operatori che sono ancora lì lavorando con diversi Ds che hanno fatto delle brillanti carriere come Corvino. La società voleva provare un progetto diverso, con un allenatore con più poteri decisionali anche in sede di mercato.

Cosa porterà da Lecce?Anche a lì avevamo una struttura efficiente, abbiamo creato un brand, "Salento 12, molto conosciuto a livello locale. Roma è una realtà più grande, è una struttura più complessa, ma sostanzialmente le attività sono le stesse seppur con obiettivi diversi.

Lei ha un'attenzione particolare per i tifosi e per le famiglie. A Lecce ha creato molte iniziative per coinvolgerli.
Il calcio italiano ha conosciuto una forte disaffezione da parte dei tifosi anche per la concorrenza delle pay-tv. A Lecce abbiamo cercato di portare più gente possibile con prezzi significativi per cercare di fidelizzare il tifoso. A Roma stiamo cominciando. Abbiamo inaugurato il settore famiglia dove i calciatori firmano autografi. Vorremmo rendere più lunga e sempre più coinvolgente l'esperienza allo stadio. Abbiamo intrapreso un percorso ben preciso, come la biglietteria virtuale, perché tutto quello che può agevolare i tifosi va fatto. E' nostra intenzione ricreare il rapporto club-tifosi.

Dunque, i tifosi al primo posto?
Sono centrali, devono esserlo. Se si vuole costruire lo stadio, oltre che per un ritorno economico, è anche per creare una casa per loro. I supporter devono sentire il senso d'appartenenza, il club è visto ancora in maniera distante.

Lecce è parte integrante della sua vitaIl Salento è bellissimo, vale la pena di visitarlo, la qualità della vita è elevata. Io stesso ho costruito la mia famiglia lì e rimarrò per sempre legato a quel posto. Ho due figlie, la più piccola canta già l'inno della Roma.

Emergono diversi problemi dal mondo del calcio, servirà un equilibrio tra introiti e uscite, l'argomento stadio, come altri. è importante in questo momento.
Non sono argomenti nuovi, ne parliamo da anni. Il problema è che non riusciamo a trovare a livello istituzionale un momento per ridiscutere della politica sportiva per risolvere parte di questi problemi. Il calcio italiano è la peggiore Lega di quelle maggiori, siamo da 5 anni in perdita. Questa situazione non è più sostenibile ci vuole equilibrio, ci vuole un aumento dei ricavi. Il merchandising incide poco nei bilanci dei club. Questo è dovuto anche al  mancato controllo della contraffazione. Colgo l'occasione per mandare un messaggio ai tifosi: comprate prodotti ufficiali perché i soldi verrano reinvestiti nella squadra. Comprando maglie false si crea un danno alla Roma. Gli stadi? Sono i più vecchi d'Europa, sono impresentabili oggi come oggi.

Perché il calcio italiano si è fermato?
Essere competitivi a livello europeo consente di migliorare il proprio brand e creare così un ciclo virtuoso. Se oggi confrontiamo i fatturati di squadre grandi con le medio-piccole ci accorgiamo che la differenza è tanta, troppa. Anche la stessa Roma ha una differenza enorme di entrate rispetto, ad esempio, a Milan e Inter. Strategicamente, per molti club, è molto semplice vendere i diritti per ottenere un vantaggio immediato.

In Germania negli ultimi anni hanno aumentato esponenzialmente i ricavi.E' la programmazione delle istituzioni tedesche ad aver creato questo vantaggio. Non si sono curati dei risultati, c'è stato un approccio diverso anche da parte dei tifosi. Ora sono il paese più sviluppato e tutto questo ha creato un calcio molto più equilibrato, le società si dividono i ricavi; questo mix ha creato un prodotto che riscuote un grande successo nel mondo.

In un mercato che sta andando verso il fair-play finanziario, che esempio è il Manchester City?
L'Inghilterra è cambiata, ora anche loro stanno scoprendo le proprietà con il mecenate. Infatti stanno peggiorando a livello economico. Il fair-play siamo sicuri che sia il futuro. Ci vogliono regole per garantire a tutti una competizione equa. Le misure adottate dalla Fifa, però, potrebbero creare una cristallizzazione dei rapporti di forza tra i club e potrebbe essere difficile portare avanti degli investimenti. Ci potrebbero essere delle anormalità, quindi si potevano trovare altri sistemi e quello dell'Uefa non è dei più appropriati.

Bisogna puntare molto sul settore giovanile?
Il calcio deve cambiare alcune cose, dovremmo ristrutturare i campionati facendo Leghe più piccole diminuendo il numero delle partite. Sarebbe tutto più facilmente gestibile, comprese le rose delle squadre. E' necessario, per tenere sotto controllo i costi, ridurre il numero dei calciatori. Noi ci stiamo lavorando, vorremmo arrivare a 15-20 giocatori pronti e man mano inserire giovani che possano sostituirli. Per avere giovani pronti ci vuole una modifica del processo di formazione degli stessi, siamo favorevoli ad una squadra B nei campionati minori.

Sul rinnovo di De Rossi siamo continuamente sollecitati dalla stampa che ci pressa per avere notizie. Noi preferiremo lavorare in tranquillità, le risposte sono le stesse, c'è un'offerta ed una richiesta, dobbiamo  limare le differenze. Tornare sul mercato dopo l'infortunio di Burdisso? Mi dispiace per il calciatore, è eccezionale. Lo aspettiamo, spero che recuperi velocemente. Ripeto, è un uomo fantastico sia dentro lo spogliatoio che fuori, è unico. Credo che le valutazioni per il mercato vadano fatte con tranquillità. Vogliamo trovare spazio per i giocatori che hanno giocato meno e solo allora valuteremo se completare o meno l'organico".

Cosa l'ha colpita di DiBenedetto?
Ha un'umanità non comune, ha caratteristiche umane e professionali importanti, siamo contenti di lavorare con lui e con un gruppo di azionisti che mettono convinzione su questo progetto. Vogliono far diventare la Roma uno dei club più importanti del mondo.

Infine, un pronostico per domenica sera?
Non li ho mai fatti, ho seguito sempre il Lecce in casa e in trasferta per 15 anni e trovarmelo da avversario non sarà facile. Noi, però, dobbiamo vincere, troveranno i punti salvezza da qualche altra parte.