Di Francesco: "Serve migliorare la rosa per colmare il gap con la Juventus. Rinnovo? C'è il desiderio comune di continuare". VIDEO!
Eusebio Di Francesco a Sky Sport
"La Juventus? Ha la mentalità più delle altre, costruita negli anni. società importante e solida, unita nei momenti cruciali. Riescono a lavarsi i panni in casa e questa è una cosa importante che devono fare anche le altre squadre. La mentalità è un po' eccessiva a volte, quando sui falli entrava in campo la panchina, ma è la mentalità di fare le cose tutti insieme. Mentalità della Roma? Le cose migliori sono state in questo senso, magari non nell'andare a finalizzare le tante palle rubate ma c'è stato un certo predominio del gioco contro una squadra forte. Cresciamo su tanti punti di vista ma ce ne sono altri su cui migliorare. Non siamo stati sempre continui ma c'erano anche tanti giovani alla prima esperienza a questi livelli. Ci sta di subire qualcosina, potevamo fare però meglio in campionato. Peccato per stasera, se non fossimo rimasti in 10 avremmo potuto fare un finale più arrembante. Loro sono stati bravi ad addormentare la partita e non ci hanno fatto ripartire in contropiede. Abbiamo fatto un passaggio di crescita in Italia. Lo dimostrano tante partite che non sono più scontate. Un cambiamento che mi piace tanto come potrebbe essere quello delle seconde squadre. Dove c'è da imparare perché non rubare qualcosa? Ovviamente andando all'estero mantenendo la nostra impostazione di gioco, sempre con concetto ed equlibrio. Come colmare il gap con la Juventus? Sicuramente migliorando la rosa andando a prendere per far crescere la mentalità. Questa forza che dai, essere spregiudicati, è fondamentale. E noi dobbiamo crescere a Trigoria, dando una determinata mentalità. Rispettare le regole senza mettere sul podio i più bravi. Far sentire tutti titolari come spesso fa la Juventus. Noi l'abbiamo fatto anche, magari con risultati altalenanti, ma è questa l'idea. Costruito qualcosa per fare il salto di qualità alla città di Roma? Dobbiamo staccarci da questa realtà dove ci si deprime troppo e ci esalta ugualmente troppo. Trattare sconfitte e vittorie alla stessa maniera, magari con più vittorie che sconfitte. Si può fare e il nucleo è cambiato tanto. dico spesso ai ragazzi che ci guardiamo indietro e invece dobbiamo sempre guardare avanti. Quanto sono cresciuto io? Credo che sia stata un'esperienza passata dagli errori, fondamentale per migliorare. C'è maggiore convinzione nelle parole, anche parlare in modo univoco alle interviste è fondamentale. Questo è già un passaggio positivo. Poi servono anche i fatti, portiamo avanti questa idea. Siamo sulla strada giusta ma non basta. L'allenatore deve stare sempre su pezzo, non trascurare niente. Del Piero già è avanti con il pensiero. Rinnovo? Ultimo dei miei pensieri ma troveremo un accordo perché voglio continuare a Roma. C'è il desiderio di entrambi di continuare. Soldi da Pallotta per la Champions? A me non piace parlare di questo in tv, magari rinforzeremo di più la squadra".
Eusebio Di Francesco alla Rai
“Abbiamo giocato con grande mentalità, volevamo presentarci al meglio a questa gara. Fino al rosso di Nainggolan è stata un'ottima gara da parte nostra, poi ovviamente la Juve non ha avuto nemmeno esigenza di spingere e alla fine è venuto fuori questo 0-0. Il distacco dalla Juve? Sicuramente bisogna migliorare per ambire a fare qualcosa di differente, ma ci sono tante squadre che vogliono ambire a fare meglio dei bianconeri, a cominciare dal Napoli che quest'anno ha fatto benissimo. Indubbiamente ciò che conta alla fine sono le vittorie. Terzo posto e semifinale di Champions: se avrei firmato a inizio anno? Sicuramente sarei stato contento visto che arrivavo da una piazza diversa, ma se devo essere onesto avevo fatto la bocca anche alla finale. Abbiamo dimostrato di poter giocare alla pari con delle grandissime squadre a livello europeo. L'anno prossimo dobbiamo essere bravi ad andare più avanti possibili. Secondo me potevamo essere più vicini alla Juventus, evidentemente abbiamo fatto degli errori che però ci hanno fatto crescere. 18 punti sono tanti, c'è stato un momento della stagione in cui dovevamo essere più attaccati al risultato. Se mi ispiro a Zeman o Sarri? Sbagliati tutti e due, è a metà... Zeman è stato un insegnante per me. A me piacerebbe essere definito Difranceschiano. Nessuno ha la verità assoluta, dobbiamo dimostrare con le vittorie di poter crescere. Questo deve valere anche per me. Il mercato? Io non sono abituato neanche a chiamare i calciatori. Ci sono dei ruoli che vanno rispettati, Monchi sa bene che cosa fare. Magari prenderò mio figlio Federico (ride, ndr)".
Eusebio Di Francesco a Premium Sport
“La stagione? Abbiamo fatto, soprattutto in Champions, qualcosa di importante. In campionato abbiamo passato delle difficoltà ma siamo cresciuti. Anche stasera la squadra mi è piaciuta fino a che è rimasta in 11. Sono soddisfatto e contento della mentalità acquisita. L’errore del periodo invernale? Uno se ne accorge tardi degli errori, non siamo stati bravi a gestire alcune cose. Sono passaggi di crescita. Bisogna guardare avanti, abbiamo portato avanti la Roma, anche in Europa. Abbiamo affrontato squadre a viso aperto: con questa mentalità potremo toglierci delle soddisfazioni. La mia stagione? Non capisco perché la gente mi avrebbe dovuto aspettare al varco, sono sempre educato. Il pregiudizio mi dà fastidio. Per poter giudicare bisogna vedere, sono stato bravo e fortunato. La crescita nella seconda parte del campionato? Sono contento, il contesto qui a Roma non è facile. Noi dobbiamo essere forti a Trigoria, rimanendo compatti e uniti in tutti i momenti. Quando ci sono le difficoltà bisogna comunque andare a migliorare, lo stesso vale per i periodi buoni. Cosa manca per essere l’anti Juventus? Sappiamo che davanti abbiamo una squadra che ha sempre dominato. Loro hanno fatto qualcosa di straordinario, per batterli bisogna fare di più. Dobbiamo avere il desiderio di voler competere, abbiamo dimostrato di volerlo fare, magari più in Europa che in Italia”.
Eusebio Di Francesco in conferenza stampa (a cura dell’inviato all’Olimpico Gabriele Chiocchio)
“Riportato il romanismo nella gente? Parlando di romanismo, è quello che ho detto quando sono arrivato. Portare una mentalità e trasmetterla alla gente. Dobbiamo essere bravi a trascinare gli altri, volevo ringraziare infinitamente questo pubblico meraviglioso, potevamo regalare una vittoria, ci abbiamo provato, poi siamo rimasti in dieci ed è diventato più difficile. Quando una squadra gestisce la palla e sei in inferiorità numerica fai fatica a ripartire, loro avevano voluto la gestione, non riesci a dare pressioni che avevamo fatto benissimo nel primo tempo, siamo mancati nell’ultimo passaggio, nella qualità e nella scelta finale. La squadra mi è piaciuta, con 18 palloni recuperati dall’altra parte e un pensiero che non ha portato comunque al risultato. Gap finalizzativo con la Juventus? Sì, e anche in difesa. La miglior difesa vince i campionati, noi siamo la seconda. Con 10 gol in più, avremmo molti più punti. È fondamentale, perché abbiamo creato anche tanto, ma concretizzato poco. Bilancio complessivo? Non ci sono state solo difficoltà in campionato, ci sono stati momenti esaltanti. C’è stato un periodo in cui siamo scesi, dovevamo essere più bravi a capire che era un momento difficile, abbiamo lasciato troppi punti per strada. Abbiamo fatto cose importanti, da tantissimi anni la Roma non viveva serate come quelle di Champions è motivo di orgoglio e soddisfazione, ma non mi voglio accontentare. Voglio dare continuità e migliorare questo percorso. Pagato il richiamo di preparazione? Penso che richiami di preparazione non ne abbiamo fatti. Con una settimana di sosta ti riposi. Magari avessimo avuto una settimana in più, sei obbligato a lasciare 7 giorni ai calciatori. Abbiamo fatto anche buone partite portando a casa zero punti, siamo stati poco cinici nel momento di difficoltà. La Juve non ha mai avuto un calo fisiologico? Inevitabile averlo, ma ha portato a casa i risultati. Nel momento in cui ci rendiamo conto che fisicamente non siamo al top, andiamo meno nella metà campo avversaria. Chi non fa non sbaglia, sbagliando si cerca di imparare. Come farò a migliorarmi? Nel mio modo di esprimermi, credo che bisogna partire sempre in modo costruttivo. Si può fare bene o male, ci sono momenti di difficoltà, ma il desiderio è quello di fare meglio, nessuno vuole fare peggio. Sassuolo è stato un grande momento di crescita, sono felice di tornarci domenica, con loro salvi e noi in Champions, con l’ambizione di mantenere il terzo posto”.