Dal Moro: "La Roma è votata all'attacco, la Juventus non entusiasma. Gerson si sta imponendo. Quagliarella il più pericoloso della Samp"

23.01.2018 19:42 di  Danilo Magnani  Twitter:    vedi letture
Fonte: As Roma Match Program
Dal Moro: "La Roma è votata all'attacco, la Juventus non entusiasma. Gerson si sta imponendo. Quagliarella il più pericoloso della Samp"
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport

Filippo Dal Moro, ex difensore della Roma tra il '97 e il '99, cresciuto nelle giovanili della Sampdoria, è stato intervistato dall'AS Roma Match Program in vista della gara di domani contro i blucerchiati. Queste le sue parole:

Finalmente si recupera la terza giornata. Che gara sarà?
“Una partita bella, tra due squadre che giocano bene al calcio e che creano gioco”.

La Roma viene da un pareggio a San Siro con parecchi segnali positivi...
“La Roma ha giocato bene e sofferto solo nei venti minuti finali. La squadra di Di Francesco ha le qualità per vincere e credo la flessione avuta a ridosso della fine dell'anno sia passata”.

Quali sono stati i motivi, secondo lei?
“È normale, un momento di crisi lo passano inevitabilmente tutte le squadre nel corso della stagione. Spero per la Roma sia stato quello”.

Quali aspetti di questa squadra le piacciono?
“È una squadra votata all'attacco, che sa proporre calcio. Che si sa mettere sempre in discussione per cercare la vittoria. E non è da tutti, la Juventus per esempio vince, ma non fa un bel gioco, non fa un gioco spettacolare, non entusiasma. E ci vuole un gioco spettacolare, il tifoso cerca quello. Certo proporre questo gioco è più difficile che arginare l'avversario e basta”.

Il suo giudizio su Di Francesco?
“Un allenatore giovane che ha fatto bene al Sassuolo e si sta imponendo anche a Roma. A distanza di pochi mesi la sua idea di calcio è condivisa da tutta la squadra. Il passaggio del turno da primi in Champions con avversari di altissimo livello è stato un grande risultato”.

Giocare due partite in tre giorni con lo stesso avversario cosa comporta?
“Due partite in tre giorni con lo stesso avversario diventa difficilissimo. Chi sbaglierà la partita potrà fare tesoro degli errori fatti, ma non avrà molto tempo per rimediare. Sono due partite difficili... poi vicine”.

Se dovesse indicare un giocatore su tutti della rosa?
“Gerson si sta imponendo, è un buon giocatore... Anche Kolarov ha sorpreso, dopo una stagione scorsa non esaltante. Anche El Shaarawy sta acquisendo continuità”.

La squadra per motivi logistici è rimasta a Milano. Sono utili i ritiri?
“Sì soprattutto quando sono di questo tipo, e non quelli punitivi. Può essere l'occasione per rilassarsi e ritrovarsi con più tempo a disposizione, senza distrazioni si possono affrontare problemi irrisolti. Soprattutto dopo le vacanze...”.

La Sampdoria contro la Fiorentina sembra aver ripreso la buona strada.
“I blucerchiati sono una squadra che gioca bene, non si chiude e crea gioco. Stanno facendo un ottimo campionato, hanno raggiunto ampiamente la salvezza e ora possono puntare a un posto in Europa! E Giampaolo è un ottimo allenatore”.

Chi di loro è più pericoloso?
“Quagliarella nonostante non sia più un ragazzino sta tornando quello di sempre. Hanno un centrocampo di qualità e quantità. Ramirez dopo l'Inghilterra è più maturo...”.

A proposito di Sampdoria, cosa ricorda della sua stagione in blucerchiato?
“Ero giovanissimo ed è stata la prima stagione nel calcio che conta... era la Samp di Vialli e Mancini... che vinse lo scudetto l'anno dopo. C'era un'idea di gruppo super compatto, fu un'esperienza assolutamente positiva”.

Nella Roma invece è stato due stagioni, dal 1997 al 1999... Come andò?
“Un'esperienza molto positiva, il coronamento di una carriera”.

Le fu diagnostica un'aritmia al suo arrivo?
“Sì, infatti per quattro mesi dovetti stare a riposo e saltai così tutta la preparazione. Mi unii al gruppo solo ad ottobre ed ero circondato da tanti campioni. Credo di aver fatto il mio ogni volta che sono sceso in campo... ricordo un assist a Paulo Sergio contro il Parma. Chi passa per la Roma, chi ha quella fortuna, non può che parlarne bene”.

In panchina c'era Zeman... ci sono punti di contatto tra il calcio del boemo e quello di Di Francesco?
“Tutti e due giocano con il 4-3-3, forse si possono trovare delle similitudini nella fase offensiva, ma in difesa Di Francesco è molto più accorto... la sua squadra non si sbilancia come accadeva a Zeman”.

Chi è il miglior difensore che gioca in Italia?
“A me piace molto Manolas, è fisico, veloce e tatticamente fortissimo”.