Curci: "Roma tappa importante della mia carriera. Lo scudetto? Che bello vincerlo dopo la Lazio"
"La maglia numero 85 l'ho scelta il primo anno a Siena, visto che quella con il numero 1 era già stata presa. Quell'anno andò bene e così ho deciso di tenerlo, nella speranza che le cose possano andare sempre meglio". Inizia così l'intervista a Gianluca Curci sul canale televisivo Blucerchiato Samp.tv. "A Roma- continua l'ex portiere giallorosso- ho indossato la maglia numero 1 per un periodo di quattro anni ed è stata una grande responsabilità". Sugli inizi di carriera Curci non dimentica i primi calci:" Fu mio fratello Massimiliano in una partita tra amici a schierarmi tra i pali e da quel giorno non sono più uscito. Lo dico sempre in ogni intervista, parte della mia fortuna è anche merito suo". Famiglia che è alla base del successo di Curci: "Il sogno di mio papà era quello di vedere un figlio giocare in serie A. C'era andato vicino con Massimiliano visto che a 20 anni giocava in serie C prima di smettere per dedicarsi agli studi. In generale la mia famiglia è stata molto importante per la mia crescita, mi sono stati sempre vicino e mi hanno aiutato".
I primi passi nel mondo del calcio? Naturalmente nel settore giovanile giallorosso:" Già quando avevo nove anni vestire la maglia della Roma era una grandissima soddisfazione. Per un tifoso giocare con la propria squadra è il massimo". Su quel periodo quando gli chiedono il nome di un dirigente e di un calciatore che ricorda con particolare affetto Curci non ha dubbi: "Bruno Conti mi ha voluto alla Roma, mi prese nel 1994 e successivamente l'ho ritrovato come allenatore in serie A. Come calciatore dico Galloppa visto che ci ho giocato 10 anni nelle giovanili e un anno a Siena". L'esordio nella massima serie quattro anni dopo lo scudetto dei giallorossi: "Quasi non credevo allo scudetto. E' stata una festa strepitosa anche perchè arrivò l'anno dopo quello vinto dalla Lazio". Sul suo bilancio nella Roma aggiunge: "E' stata una tappa importante per la mia carriera, anche perchè ho potuto vivere sia i momenti di esaltazione, quando le cose andavano bene, sia le critiche dei momenti meno felici. Anche se oggi posso dire che una via di mezzo è senza dubbio la soluzione migliore, un po' come è successo a Siena e qui a Genova". In Blucerchiato ritroverà Antonio Cassano:" Lo so che può sembrare strano, ma Antonio mi ha dato sempre dei consigli e mi ha trasmesso grande serenità".