Candela: "La Roma è più forte dell'anno scorso, con Gasperini può arrivare in Champions"

Nella Capitale è già clima derby, partita in programma domenica 21 settembre alle ore 12:30. Lazio e Roma si avvicinano alla sfida reduci entrambe da una sconfitta, ma con la voglia di rilanciarsi subito in una partita che vale molto più di tre punti. A parlare del momento della squadra giallorossa è Vincent Candela, ex difensore amatissimo dai tifosi, che al Corriere della Sera ha analizzato l’avvio del campionato, sottolineando i progressi già evidenti sotto la guida del nuovo tecnico e il lavoro della società sul mercato. Tra la fiducia per l’arrivo di Massara, la convinzione che la rosa sia più forte rispetto allo scorso anno e l’obiettivo della qualificazione in Champions League. Di seguito uno stralcio dell'intervista.
Sull'inizio della stagione.
"Peccato per la sconfitta col Torino, ma a me la Roma piace, già si vede l’impronta di Gasperini, come si muovono in campo, come fanno pressing. Questa non è una sorpresa, è il valore aggiunto dell’allenatore che migliora tutti i calciatori, compresi i campioni. Sono contento per l’arrivo di Gasp, ma anche per quello di Massara. I presidenti hanno investito anche quest’anno nonostante il Fair Play Finanziario. Le fondamenta sono state messe, e Gasperini è una persona seria".
La rosa è più forte dell'anno scorso?
"Se fossero arrivati due o tre giocatori in più sarebbe stato meglio, ma per me la Roma è più forte dello scorso anno. Sono arrivati giovani come Ferguson che possono diventare grandi, poi sono rimasti i migliori: Svilar, Dybala, Koné".
L'obiettivo della squadra dev'essere la Champions?
"La Roma può e deve lottare per quello, e se la giocherà con la Juve, il Milan e l’Inter. Con Gasp ci arriveremo. È un allenatore che fa migliorare tutti, sono pochi quelli che ci riescono: c’è chi è un grande gestore e chi fa migliorare i calciatori ma non sa gestire il gruppo. Lui sa fare entrambe le cose".
Che ricordi ha del derby?
"Ho sofferto in alcuni, ma ne ho vinti tanti. Quando giocavo io c’erano tanti romani in squadra e lo sentivano di più. È però sempre una partita affascinante che, se vinta, ti aiuta a vincere anche dopo perché ti traina. Vale sempre tre punti, ma non è una partita come le altre".
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