Alberto De Rossi: "Serata indimenticabile. Ora ho un altro traguardo, il Campionato Primavera"
Il tecnico della Primavera, Alberto De Rossi, commenta a freddo le emozioni vissute ieri sera nella finale di Coppa Italia contro la Juventus allo Stadio Olimpico di Roma. Lo 0-0 finale, dopo il 2-1 dell'andata, regala la gioia del successo al tecnico e alla squadra, finalmente vincente dopo 3 finali negli ultimi 4 anni. Così il tecnico ai microfoni di Teleradiostereo:
“Ieri sera è cresciuto ancora qualcosa, è stata un'emozione fortissima. La serata di ieri rimarrà per sempre”
Come nasce il tuo rapporto così amicale coi ragazzi?
“E’ spontaneo, qualcuno probabilmente neanche ci riesce. Ricordiamoci sempre la nostra funzione e quello che stiamo facendo. Non bisogna mai dimenticare le tantissime persone che hanno contribuito a costruire questo gruppo fortissimo. Da Bruno Conti, a Ivano Stefanelli, Walter Sabatini a tutto il mio staff: il lavoro è di tutti. Poi c’è chi si mette più in vetrina ma sono modi di fare personali…”.
Come si impedisce ai ragazzi di volare con la testa?
“Prima cosa l’atteggiamento dell’allenatore e dello staff. Dobbiamo essere umili, tranquilli e sereni. Il segreto è dare l’esempio, se trovi un allenatore che sta sempre sui giornali, non fa altro che parlare. Gli esempi poi sono quelli”.
Viviani come mai è così spiritato?
“Esprime il suo affetto in questa maniera…”.
Sabatini ha detto che non è semplicemente l'allenatore della Primavera. Che valore dà a questa dichiarazione?
"Tantissimo. Anch'io voglio migliorare, ho obiettivi. Sono ambizioso, al contrario di quello che si possa pensare, ora ho un altro traguardo che è quello di portare la Primavera della Roma nell'Olimpo dei campionati italiani vinti a livello di squadre Primavera. Però c'è il Torino che ne ha vinto 8, vorrei portare sul tetto più alto la Roma già a giugno".
E' vero che ci sono i Nego e i Tallo, ma c'è una forte componente romana nella sua squadra.
"Sì, sì. La cerchiamo sempre, anche perché il bacino d'utenza è vasto. Il senso di appartenenza che ti può dare un romano non te lo può dare nessuno. Fermo restando che abbiamo avuto degli stranieri che si sono integrati moltissimo nella città. Un giorno vedere tanti romani che compongono la rosa della Prima Squadra è un sogno. Tutti questi ragazzi che sono da tanti anni con noi facilitano l'ingresso di ragazzi come Tallo e Nego. Grazie a loro sembra che siano venuti da sempre, escono insieme, gli fanno vedere la città...".
Anche lo staff è molto coinvolto nel gruppo.
"Sono legato a tutti, ma anche loro per il senso di appartenenza che hanno, per quello che mettono. Ormai un allenatore non può fare tutto da solo, è normale che io sia legato ad Alessandro Toti in particolare, ma lo staff fa la differenza".
Cosa ne pensa della proposta per le squadre B in Lega Pro?
"Sono completamente d'accordo. Con la nuova ristrutturazione sarà consequenziale l'inserimento dei giovani. Aumenterà ancora di più il gap tra Primavera e Prima Squadra abbassando l'età media di un anno. Con una seconda squadra, avremmo anche la possibilità di non perdere giocatori per squadra, di continuare a tenerli dentro a Trigoria".
L'anno prossimo sarà più possibile vedere la sua squadra impostata come la Prima Squadra?
"Ancora non lo so. Quest'anno quando abbiamo parlato col mister non ci è stato richiesto, è il modulo più adatto in base alle caratteristiche dei ragazzi. Speriamo e crediamo di essere ancora più coinvolti in tutto quello che farà l'allenatore".
L'anno prossimo si passerà direttamente ai '94 per la Primavera. Siamo pronti a questo salto?
"Sì, siamo prontissimi. Al di là che gli allievi hanno avuto un cammino non sempre fluido, sicuramente attingeremo da questo gruppo. Si sta ponendo all'attenzione nostra Cittadino che è l'ultimo ritrovato, sta crescendo. Abbiamo Matteo Ricci, Frediani... saremo prontissimi a farci trovare preparati".
Qualcuno ha scritto: perché hai fatto solo un figlio maschio?
"Ne ho un'altra bellissima femmina".
Alberto De Rossi ha poi parlato ai microfoni di Radio IES: “Come mi sento? Benissimo, tante emozioni e tutte positive. Dobbiamo ringraziare anche quella marea di gente che ci ha sostenuto ieri sera. Questa coppa c'era rimasta fin troppo indigesta e ieri sera ci siamo sentiti grandi. Rispetto alla finale con la Fiorentina in cu incisero molto gli impegni precedenti, ieri non avevamo paura di fallire. L'abbiamo vinta all'andata, anche psicologicamente, perché è difficilissimo giocare allo Juventus Stadium. Ieri mi ha colpito tutto, una serata che rimarrà impressa per sempre. Io su una panchina di A? Sembra un mancanza di ambizione la mia, invece io mi sono posto degli obiettivi tra cui quello di vedere i giovani della Roma calcare i campi di Serie A; spero anche di centrare qualche obiettivo in futuro, come altre coppe o rivincere il titolo italiano portando la Primavera in cima a tutti raggiungendo il Torino. Se questa vittoria è migliore dello scudetto per la cornice? Sì, anche se l’importanza dello scudetto è superiore. Ma questa ha tutto un altro sapore. Ieri è stata anche per me un’emozione forte, questa muraglia umana che ci ha incitato dall’inizio alla fine ha toccato anche noi che non siamo abituati. Una serata indimenticabile. Il mio rapporto con Luis Enrique? Abbiamo un ottimo rapporto con lui e lo staff, sicuramente ci spingeremo ancora di più per arrivare a determinati obiettivi, l’anno prossimo la collaborazione sarà ancora più stretta per arrivare a far crescere questi ragazzi in modo più completo e rapido. L’anno prossimo, con l’abbassamento di un anno della Primavera, ci sarà ancora da stringere le fila perché questi ragazzi non avranno quell’impatto che li porti poi nel calcio dei grandi, questo ci dovrà far stringere i rapporti, aspettando l’immissione della seconda squadra, perché altrimenti il gap sarebbe troppo ampio. Una seconda squadra in Lega Pro? Il modello dovrebbero deciderlo i dirigenti, Lega Pro o Serie B, l’importante è che questi ragazzi abbiano esperienze superiori a quelle del campionato Primavera, che li completa fino ad un certo punto. Primavera allo stadio prima della prima squadra? Sarebbe una grandissima esperienza. Perché la Roma non ha partecipato alla Champions (NextGen Series, ndr)? Non è la Champions, è un torneo a inviti ed è stata invitata l’Inter perché a dire di Paolillo l’hanno organizzata loro, anche se non so in che modo sia intervenuto. Se fosse una Champions dovrebbe essere invitata la squadra campione. Questo è un torneo organizzato non so da chi a cui non siamo stati invitati. Un giovane su cui puntare oltre ai nomi noti? Sabelli ieri ha fatto una grandissima partita, era un po’ che non ne faceva. Ha avuto un percorso ad ostacoli, perché ha avuto dei problemi fisici e un piccolo infortunio, gli allenamenti non erano mai completi. Non dimentichiamoci che abbiamo vinto lo scudetto anche grazie a lui, giocava due anni sotto età. Ce lo teniamo stretto, all’andata è rimasto in panchina e ieri è stato uno dei migliori in campo. Nego pronto per la prima squadra? Bisogna girare la domanda a Luis Enrique”.