Tancredi: "Da quest'anno il portiere parteciperà alla costruzione del gioco"

18.07.2011 16:42 di  Greta Faccani   vedi letture
Fonte: Teleradiostereo
Emanuele Melfi
Emanuele Melfi
© foto di Voce giallorossa

Franco Tancredi è intervenuto nella trasmissione "1927 La Storia Continua", in onda su Teleradiostereo:

Quali sono le tue sensazioni per questo ritorno a casa?
Fino a venti giorni fa non c'era niente poi grazie al nostro direttore Franco Baldini, mi ha dato questa possibilità ed io non me la sono fatta scappare e sono veramente felice. Vorrei ringraziare anche mister Fabio Capello che mi ha dato la possibilità di svolgere questo doppio lavoro.

Nella preparazione di quest’anno cosa ti ha maggiormente colpito del metodo di Luis Enrique?
Lo staff tecnico mi ha accolto benissimo. Si ragiona tutti insieme. Facciamo allenamenti finalizzati a quello che i giocatori dovranno fare in campo la domenica. Cerchiamo di raggiungere certi automatismi. C’è molta professionalità in tutti

Qual è stato il primo approccio con i tifosi?
Tutti mi hanno dato il bentornato a casa e tutto questo mi ha inorgoglito. Quando sono andato via ho fatto degli errori di comunicazione. Ora sono davvero felice e contento. Io ora penso solo al presente ed al futuro di questa Roma.

Sei stato interpellato da Luis Enrique e Sabatini per il ruolo di prossimo portiere della Roma?
Certamente abbiamo parlato, ma ora siamo uno staff e decidiamo tutti insieme. Non si parla più in prima persona. Ci confrontiamo con i dirigenti. L’importante che Luis Enrique dia delle direttive giuste. Io sono stato preso per far funzionare il settore portiere ed io ce la metterò tutta. La lista dei portieri è ridotta a due: Kameni o Stekelenburg.

Qual è il miglior pregio ed il difetto di ognuno dei due portieri?
Sono due portieri buoni e quest’anno vedrete che il portiere parteciperà di più alla costruzione del gioco. Il portiere deve in primis saper parare e deve sapere anche partecipare con i piedi allo sviluppo dell’azione del reparto arretrato.



Si può lavorare ancora su Curci?
Si può lavorare su tutti l’importante che ci sia la volontà di entrambe le parti. Sia Lobont che Curci hanno grande disponibilità. Curci in passato era anche nel giro della nazionale. Le basi tecniche ci sono e ci si può lavorare.

A Julio Sergio cosa sta accadendo?
Lui è venuto in ritiro con molta serenità, ma durante un torello nei primi minuti di allenamento ha avuto un problema, ma nel giro di un paio di giorni la situazione dovrebbe tornare alla normalità.

Come si aggiorna un preparatore di portieri alle esigenze del calcio?
Il calcio si è velocizzato moltissimo e questo anche per i portieri. Alla base di tutto deve però esserci sempre la tecnica. A questi livelli, il portiere deve essere reattivo, veloce, rapido. Io ho una mia teoria, ossia che faccio fare gli allenamenti creando le situazioni di gioco che troveranno la domenica.

Difficilmente quindi vedremo il lancio lungo? 
Certamente, si cercherà subito il fraseggio

Come si insegna ad un portiere la propensione a parare i rigori quando non la si ha?
Alcuni la hanno dentro questa caratteristica altri purtroppo no. I miei più grandi maestri ai quali io mi rifaccio come Liedholm mi disse: “ Tu devi stare fermo fino alla fine e cercare di capire l’angolo di tiro” .

Che emozioni hai provato a vincere nel 1980 la tua prima Coppa Italia con la Roma?
Un’emozione grandissima. Da lì è nata una grandissima Roma.