Sul filo dell'equilibrio, ma questa volta troppo rinunciatari. Si deve osare di più per le ambizioni del club

25.10.2022 17:30 di  Marco Rossi Mercanti  Twitter:    vedi letture
Fonte: L'editoriale di Marco Rossi Mercanti
Sul filo dell'equilibrio, ma questa volta troppo rinunciatari. Si deve osare di più per le ambizioni del club
© foto di Marco Rossi Mercanti

Roma-Napoli è stata l’ennesima partita di questo inizio di stagione che si è disputata sul filo dell’equilibrio. Eccezion fatta per il tracollo contro l’Udinese, i giallorossi hanno disputato ogni gara offrendo un gioco non eccezionale, puntando molto sulle individualità e sui calci piazzati, prestando particolare attenzione alla fase difensiva.

Ed è proprio dal reparto composto da Mancini, Smalling e Ibanez che Mourinho ha impostato la partita contro il Napoli. Una scelta da una parte saggia perché di fronte avevi una delle squadre più forti in Europa, meritatamente in testa al campionato e già qualificata agli ottavi di Champions League. Dall’altro lato, però, la Roma non ha mai creato pericoli dalle parti di Meret, dando l’impressione di puntare allo 0-0.

Questa è la pecca principale degli uomini di Mourinho, che hanno pensato prima a difendersi che ad attaccare. Per carità, di fronte c’era sempre il Napoli ma se ti chiami Roma e hai come obiettivo principale il ritorno in Champions League, devi anche mostrare un po’ più di coraggio, soprattutto se giochi in casa.

Tutto questo non c’è stato perché si è visto un atteggiamento troppo rinunciatario, non da grande squadra che vuole tornare nell’Europa che conta. Si è puntato a un episodio che potesse girarti a favore, invece questa volta ti è andato contro con il primo vero errore stagionale di Smalling (è umano anche lui).

Era molto tempo che non si vedeva una Roma così remissiva, sicuramente la prima volta in questa stagione. Un atteggiamento sbagliato per le ambizioni del club, sul quale Mourinho dovrà lavorare immediatamente per raddrizzare le sorti sia in Europa che in Serie A.

La situazione non è compromessa, ma in entrambe le competizioni si viaggia su un sottile equilibrio che, da una parte, può far spiccare un bel salto e, dall’altro, far precipitare la Roma. Non si può scegliere sempre di stare nel mezzo, si deve anche osare e per i giallorossi è arrivato il momento di farlo.