Problemi risolti
Vittoria, qualificazione e primo posto ottenuto: si può dire che la Roma abbia fatto il suo dovere, in un girone di Europa League certamente alla sua portata. Il 4-1 con cui si è liberata del Viktoria Plzeň non descrive però una gara in cui i giallorossi hanno confermato diversi dei loro difetti. Primo su tutti in modo evidente è l’incapacità di variare la marcia del gioco: che si fosse sullo 0-0, sull’1-1 o sul 2-1 la squadra di Spalletti ha messo in campo lo stesso ritmo, le stesse giocate, le stesse intenzioni. Il che, per una squadra a cui si chiedeva identità, può essere anche un bene, ma fa sì che chi sta di fronte abbia sempre una chance di rimettere a posto le cose, specie se la fase difensiva non è perfetta come quella della Roma. Dopo il secondo vantaggio, all’Olimpico si è giocato a ping-pong: un’azione per parte finché Diego Perotti, con la sua rabona, non ha chiuso i giochi definitivamente.
Risolvendo un po’ i problemi di una Roma che, comunque, da due partite conta anche in Europa su un problem solver di lusso: sono cinque i gol segnati in due partite da titolare (quattro complessive, considerando il secondo tempo di Plzeň e lo spezzone contro l’Austria Vienna all’andata) in Europa League da Edin Džeko, che ha avuto almeno un altro paio di occasioni e che ha giocato una gara completa come pochi sanno fare, partendo da centravanti e spostandosi su tutto il fronte offensivo, sfornando giocate da trequartista e fornendo recuperi da mediano. Non che questo sia una novità, ma quando questa coppa entrerà nel vivo il numero 9 dovrà essere l’arma in più per provare ad andare più avanti possibile: se in campo italiano avere giocatori di questo calibro è un plus, in Europa è quasi indispensabile sia a livello di tecnica, che di esperienza e personalità. Džeko, questo Džeko abbonda di tutte e tre queste caratteristiche e se la Roma farà strada sarà anche grazie a lui, come grazie a lui ha chiuso la pratica passaggio del turno di questo girone. In attesa di febbraio, la Roma può rituffarsi nel campionato a pieno titolo: la gara in Romania con l’Astra Giurgiu non avrà alcun significato e permetterà a un po’ tutti in mezzo a rifiatare in mezzo a due partite piuttosto complicate come il derby e Roma-Milan. Un altro problema risolto.