Oltre i tre punti
“Penso che abbiamo vinto più di tre punti stasera". Ha trattenuto a stento la sua soddisfazione Rudi Garcia, al termine della vittoria contro l’Udinese. La Roma ha avuto anche fortuna, è vero, con il palo che ha stoppato il tiro di Muriel nel primo tempo, ma i giallorossi hanno espugnato un campo che non veniva violato da oltre un anno. L’hanno fatto in dieci contro undici, senza Gervinho e senza Totti. Non è poco per una squadra che, secondo alcuni, aveva iniziato bene solo perché favorita dal calendario facile e che, ufficialmente, punta semplicemente ad arrivare tra le prime cinque. Questo almeno il Garcia pensiero anche se, ieri pomeriggio, è stato più difficile per il tecnico francese nascondere la felicità per una vittoria che va oltre i tre punti. Un pareggio a Udine non avrebbe fatto storcere il naso a nessuno: anzi, in molti nella ripresa avrebbero firmato per uscire con un punto dal Friuli.
LA PARTITA - I bianconeri non stavano dominando il campo ma davano l’impressione di poter pungere con Muriel in qualsiasi momento. La Roma, priva di Totti e Gervinho, è parsa inizialmente spuntata in attacco e ha faticato a trovare brillantezza. Guidolin aveva studiato bene la gara, piazzando Pereyra su De Rossi e pressando con efficacia la Roma nella propria metà campo, impedendole di ragionare con serenità. Come accaduto già in altre occasioni, i capitolini non si sono scomposti più di tanto: hanno pigramente aspettato che l’avversario iniziasse a diminuire il pressing, che calasse fisicamente, per poi sfoderare il colpo. In altre occasioni era entrato Ljajic per stendere l’avversario. Per mancanze di alternative, non c’era un Ljajic in panchina ma è stato Bradley a trovare il guizzo giusto dalla distanza.
LA MOSSA DECISIVA – L’espulsione di Maicon aveva complicato i piani di Garcia ma è proprio in quel momento che il tecnico francese ha mostrato tutta la sua bravura nel leggere le partite. L’ex Lille le ha tentate tutte: ha tolto Pjanic per far posto a Torosidis disegnando la Roma con un pratico 4-4-1, con Borriello unica punta. Scopo della sostituzione: coprirsi in mezzo al campo e spingere sulle fasce per sfruttare il fisico di Borriello. Dopodiché, con l’Udinese che andava sempre più allungandosi e con gli spazi che aumentavano, ha tolto Borriello per inserire Bradley, dicendogli sì di coprire ma anche di proporsi in avanti quando possibile. E così ha fatto, spedendo la palla in rete e siglando la nona vittoria consecutiva
OLTRE I TRE PUNTI – Cuore, testa (“Non si vince in dieci senza usare la testa”, Garcia dixit), qualità, tenuta difensiva (porta nuovamente), gruppo unito (ancora una volta le sostituzioni sono state determinanti) e anche un po’ di fortuna. Le big vincono così, anche quando non offrono una prestazione eccellente, anche quando rischiano di pareggiare e soffrono fino alla fine. Sono questi i fattori che determinano una grande squadra ed è così che ha vinto la Roma.