Non c'era la solita tranquillità

11.02.2014 00:00 di  Marco Terrenato   vedi letture
Non c'era la solita tranquillità

No, il derby non sarà mai una partita come le altre. Neanche Rudi Garcia è riuscito nell'impresa di non caricarla di troppa tensione. Così la sua Roma, fermata sullo 0-0 dal muro laziale, non è stata la solita Roma. Più forte tecnicamente, certo, ma non all'altezza della versione migliore, rabbiosa, determinata e concreta come per gran parte di questa fantastica stagione ha fatto vedere.
Un pareggio fuori casa comunque non va buttato via, ancor di più considerando il colpo in extremis del Verona, capace di bloccare la super Juventus. Un peccato magari non averne approfittato. Ma in fondo a pensarci bene i giallorossi all'Olimpico non hanno neanche avuto il tempo di pensarlo, viste le notizie negative che fino al 90° abbondante giungevano dal Bentegodi.
Così, il pareggio con la Lazio tutta difesa messa in campo da Reja ha frenato solo in parte la marcia di Totti e compagni verso un posto per la Champions. Si poteva fare di più sicuramente, ma potenzialmente i punti di distacco, davanti e dietro, in pratica sono sempre gli stessi e, nonostante i successi di Napoli e Fiorentina, la classifica fa ancora sorridere .


Della gara con i cugini biancocelesti rimane una prestazione buona, a cui è mancato però il guizzo vincente, quello che magari era arrivato in altre partite tatticamente complicate, contro formazioni molto arroccate. Ma in campo non c'era la solita tranquillità. La lucidità è mancata un po' a tutti, portiere e difesa a parte, poco coinvolti dall'inesistente attacco laziale. 
A centrocampo De Rossi e Strootman hanno dominato ma sono stati spesso imprecisi. E Pjanic, preferito a Nainggolan, è apparso illuminante solo a tratti. Davanti capitan Totti si è accesso solo da lontano, con un paio di conclusioni che potevano trovare maggior fortuna. Da par suo Gervinho ha avuto invece la malasorte di trovarsi qualche centimetro in fuorigioco sulla respinta di Berisha (sul tiro dell'ottimo Maicon), ma anche dall'ivoriano , dopo le magie di coppa, ci si poteva attendere di più. 
Di positivo c'è senza dubbio il debutto del brasiliano Bastos, buttato nella mischia improvvisamente, prima sulla destra, poi in modo più convincente sulla sinistra. Poteva segnare, poteva fare l'assist vincente per il neo entrato Destro, ma evidentemente non era il giorno giusto. 
Chissà che non possa esserlo mercoledì sera al San Paolo, dove la Roma si giocherà il primo vero obiettivo della stagione. Riconquistare quella finale di Coppa Italia che lo scorso anno fu maledetta, ma che le diede la spinta per questa bellissima rinascita.