La Roma scala l'inferno
Una vittoria di cuore, animo e polmoni, di quelle che fanno tanto bene al calcio, ai tifosi, che ripagano di tutti i sacrifici che la gente sostiene per seguire la propria squadra. Ovunque. Anche nei luoghi più sperduti, freddi, isolati e inospitali.
Inospitali, sì perché le perquisizioni che hanno subìto alcuni tifosi, le sassaiole ai pullman e il generale e generalizzato clima di odio nei confronti dei romanisti rimarranno impresse parecchio nella memoria storica di questa squadra. Dopo lo schifo cui abbiamo assistito la scorsa settimana (bisogna riconoscere che molti olandesi si sono dissociati e scusati), ieri alcuni tifosi del Feyenoord si sono distinti per una banana lanciata in campo, accompagnata da un fitto lancio di oggetti che ha spinto il direttore di gara a sospendere la gara.
In città l'attesa era altissima, la pressione alle stelle perché per il Feyenoord l'Europa avrebbe potuto rappresentare il riscatto, dopo un campionato non esaltante.
L'attesa spasmodica per la partita ha caricato i giocatori olandesi, entrati in campo nervosi, incitati e incoraggiati dai propri sostenitori mentre i tifosi giallorossi, dopo le perquisizioni del pomeriggio, raggiungevano non senza difficoltà e tensioni il settore a loro riservato.
In questo clima tutt'altro che favorevole, la Roma poteva risorgere come collettivo o essere annientato individualmente, parafrasando il celebre monologo di Al Pacino.
La squadra di Garcia ha lottato per ogni centimetro, ha scalato un centimetro alla volta l'inferno del De Kuip, passando in vantaggio e reagendo al momentaneo pareggio olandese.
Il gol di Gervinho ha fatto esplodere di gioia gli oltre 2.000 romanisti, da ore sotto la pioggia incessante e fastidiosa di Rotterdam. Una pioggia incessante che ha caricato ancora di più i tifosi e, dopo il gol del secondo vantaggio, tutta la tensione si è scaricata come un fulmine si scarica per terra durante un temporale. Una scarica di adrenalina e gioia, che i tifosi hanno condiviso con i giocatori, accorsi a festeggiare assieme a loro.
Al fischio finale, il tripudio. La vittoria della Roma, di una squadra in crisi di gioco e di risultati ma capace di tenere i nervi saldi, di giocare con intelligenza e anima. La vittoria della squadra più forte e dei tifosi romanisti, italiani, che (una volta tanto) hanno dato lezioni di civiltà.