La classe di Pjanic, la rabbia di Destro e un'atmosfera surreale
Pur senza il cuore del tifo, la Roma sommerge di gol la Sampdoria e si rialza dopo la batosta di Napoli. Dai Distinti Sud, si è alzato spesso il coro che ha fatto chiudere le due curve (più per protesta contro la Figc che per discriminazione vera e propria), con tutti gli striscioni della Tribuna Tevere capovolti e un'atmosfera quasi surreale. Nel primo tempo, anche in campo il ritmo è stato surreale, quasi da gara di fine stagione. La Sampdoria si è chiusa bene, con ordine, provando anche a ripartire e i capitolini hanno inizialmente faticato a far girare la palla con rapidità. Garcia ha schierato il 4-2-3-1 con Pjanic trequartista.
È la sua posizione ideale e, quando ha ingranato, è stato devastante per la difesa genovese. Accarezza il pallone con quell'armonia e quella purezza che contraddistinguono i grandi giocatori. È dovuto però intervenire Destro per sbloccare una gara che sembrava sulla stessa falsariga del derby. Da lì in poi, è stato tutto facile (o quasi) per la Roma che, nella ripresa, ha legittimato il risultato con una punizione di Pjanic e un altro gol di Destro, che ha violentemente scaraventato in porta tutte le critiche ricevute.