Il sopravvissuto

02.09.2023 11:15 di  Alessandro Carducci  Twitter:    vedi letture
Fonte: L'editoriale di Alessandro Carducci
Il sopravvissuto
Vocegiallorossa.it

Era lo scorso giugno quando, in più occasioni, su Vocegiallorossa.it abbiamo fatto l’in bocca al lupo a Tiago Pinto, sapendo che sarebbe stato un lavoro proibitivo portare a casa questo mercato.
Il volto del GM giallorosso, in questi ultimi giorni, racconta meglio di mille parole come deve essere stata la sua estate. Inquadrato in tribuna e intercettato poi a Londra, Tiago Pinto è parso distrutto, provato da un calciomercato che deve averlo sfinito e non esitiamo a crederlo, considerata la pressione che ha avuto addosso.

GIUGNO – Il mese di giugno, come ripetuto tante volte, è stato da applausi, da 10 e lode. Racimolare circa 30 milioni senza cedere alcun titolare è stato da Oscar. Prendere a parametro zero due calciatori come Ndicka e Aouar (quest’ultimo in particolare) è stato notevole. Poi, come prevedibile, sono iniziati i problemi.

L’ATTACCANTE – La priorità, dall’infortunio di Abraham in poi, è stata la ricerca di un attaccante. Un concetto che ci ha accompagnato dai primi caldi fino a questi scampoli di estate. Più le trattative sfumavano e più aumentava l’ansia e l’angoscia nei tifosi. Figuriamoci in Tiago Pinto, sulle cui spalle si sono poggiate le aspettative di tutta la città e di José Mourinho. Un macigno che è diventato più pesante ogni giorno di più. Quando è sfumato Zapata, la sensazione è stata di arrivare sul ciglio del burrone, rischiando di finirci dentro in tuffo perché prendere un attaccante di riserva (come ha fatto il Milan con Jovic, avendo però Giroud) o, peggio ancora, non prendere nessuno sarebbe stato catastrofico, considerando che il vero Abraham lo rivedremo solo nell’ultima parte di stagione. Così, all’improvviso, dopo aver sudato ogni centesimo per tutta l’estate, in pochi giorni la Roma ha preso Lukaku, l’ha impacchettato, e l’ha consegnato alla folla accorsa a Ciampino. Tutti contenti.

IL RESTO DEL MERCATO – In difesa, Llorente è stato confermato ed è arrivato Ndicka al posto di Ibanez. Il difensore francese deve ancora entrare in condizione, come prevedibile, e quindi ogni giudizio è rimandato ma, sulla carta, siamo più o meno lì. L’attacco si è sicuramente rinforzato. Con Abraham out e con Solbakken in Grecia, sono arrivati Lukaku e Azmoun. Kristensen ha riempito una casella a destra: è un bravo soldatino, fa bene i compiti, anche se difficilmente potrà portare qualità. Renato Sanches ha un problema con gli infortuni ma spstituisce Wijnaldum, out per gran parte dell'anno e deludente quando è stato a disposizione. Aouar invece, gran colpo oscurato solo dall’arrivo di Lukaku, prende il posto di Camara, che non sarà rimpiato. L'ex Lione porta qualità, idee, testa ed esperienza. Tutte cose fondamentali. Nello scambio Matic-Paredes, invece, la Roma sulla carta ci perde ma, senza poter spendere e senza aver preventivato di dover intervenire, era difficile fare di meglio.

I COMPLIMENTI – In conclusione, Tiago Pinto è riuscito a sopravvivere, a portare la pellaccia a casa sano e salvo. Gli si può imputare, con tutti questi prestiti, di pensare più al presente che al futuro ma la coperta è questa. È una coperta corta, anzi, cortissima. Investire cifre importanti per giocatori giovani, che potessero arricchire il patrimonio del club, era impossibile. Non era difficile, non era poco probabile, era proprio impossibile, considerando gli strettissimi paletti del Settlement Agreement. Un bravo, a Tiago Pinto, dopo tutte le critiche giustamente ricevute, forse va detto.