Il risultato è casuale, la prestazione no

28.08.2017 18:02 di Alessandro Carducci Twitter:    vedi letture
Fonte: L'editoriale di Alessandro Carducci
Il risultato è casuale, la prestazione no

La faccia di Eusebio Di Francesco dice tutto a fine gara: “Speravo in un esordio diverso”, si lascia scappare al termine della conferenza stampa, una conferenza in cui ha esibito e mostrato una apparente tranquillità. È forse la sconfitta della Roma più strana degli ultimi anni: tre pali, un rigore negato. Tanto gioco, alcune ottime occasioni, altre potenziali ottime occasioni non sfruttate. Mescolando il tutto si ottiene un risultato bugiardo, che Di Francesco commenta con lucidità e razionalità, faticando però in maniera evidente a contenere la delusione, ben dipinta sul suo volto. Il volto di un qualsiasi romanista, una maschera volta a nascondere l'incredulità e la tristezza per il risultato finale.

Abbattersi, arrabbiarsi, prendersela con la sfortuna, il Var (ma c'era?) serve a poco. La mancanza di cattiveria negli ultimi metri ha sicuramente influito ma è giusto sottolineare anche i progressi dal punto di vista del gioco e della brillantezza. Anche la difesa ha sofferto relativamente poco, escludendo tutto quanto accaduto dopo il pareggio dell'Inter, con la Roma poco lucidamente tutta propensa in avanti.

Di Francesco dovrà ricominciare dalla vena realizzativa e dalla regia che Kolarov offre sulla fascia sinistra, dalla prestazione di Nainggolan che, con il suo movimento a uscire sulla destra, ha messo in crisi l'Inter, dallo spirito di sacrificio di Defrel, dai gol di Dzeko e dall'elettricità sprigionata da Perotti. L'argentino è stato imprendibile, indemoniato, come costantemente pungolato da un tizzone ardente. Ha saltato l'uomo più volte, ha colpito un legno con un bolide dalla distanza e ha preso un rigore non visto dal Var (ma c'era?). “Il risultato è casuale, la prestazione no”, dice Zeman, il tecnico considerato quasi un maestro di Di Francesco. Mai più di sabato il risultato è stato veramente casuale, la prestazione però rimane e il campionato è appena iniziato. Sarà un cammino, lungo, lunghissimo. Non rendiamolo ancora più faticoso iniziando a sbraitare per una sconfitta figlia soprattutto della dea eupalla e del caso.