Il piacere della normalità

03.03.2013 00:00 di  Greta Faccani  Twitter:    vedi letture
Il piacere della normalità
© foto di Vocegiallorossa.it

Mentre venti orientali più o meno poderosi fanno discutere, da Trigoria soffia una corrente molto forte e ben riconoscibile: la corrente della normalità. In settimana diverse persone tra cui tecnico, dirigenti e giocatori hanno rilasciato svariate dichiarazioni - a volte togliendosi anche qualche sassolino dallo scarpino - che possono essere sintetizzate in un'unica frase: "La Roma c'è, è salda, è forte. E ve lo faremo vedere".

Nulla di nuovo rispetto a quanto detto fino ad ora, ma mai come in questo momento si respira un'aria diversa che spesso viene poco sottolineata, se non dai diretti interessati. Ciò è, infatti, assolutamente confermato dai giocatori, i quali hanno parlato all'unanimità di ritrovata serenità dovuta anche, è bene sottolinearlo, ai risultati importanti che i giallorossi sono riusciti a raggiungere e che sicuramente agevolano la coesione e la condivisione di cui si accenava prima.

L'emblema di questo nuovo corso è sicuramente Marquinho che, con Andreazzoli ha ritrovato sì continuità ma anche il sorriso, come ha spiegato nei giorni scorsi: "Parla tanto per dare una direzione a tutti e noi parliamo di più tra noi". Lo stesso vale per Pjanic che ha parlato del fatto che "alcune idee dell'allenatore hanno portato un ambiente di grande serenità" e per Florenzi, secondo cui il mister "ha portato un po' più di equilibrio".

Merito di Andreazzoli? Il "mediocre dilettante" - come egli stesso si è definito in una recente intervista, che poi tanto dilettante non è data la sua annosa esperienza sul campo e sicuramente nemmeno mediocre, dati i risultati finora raggiunti - ha il merito di aver riportato aria fresca tra le mura di Trigoria ma, cosa ancora più importante, ha saputo dosare autorevolezza accompagnandola a partecipazione.

Impeccabile la risposta sulla possibile sostituzione di Osvaldo immediatamente dopo il penalty sbagliato: "Forse avrei conquistato la stima di un’intera città, ma avrei perso Osvaldo", importante la valorizzazione di coloro che trovano meno spazio tra cui Lobont: "Mai visto uno con quel carattere. È un uomo spogliatoio eccezionale".

Intanto a Trigoria si respira il piacere della normalità, al di là dei venti orientali, al di là di un passato poco roseo ma da cui sicuramente si trarrà un insegnamento. Ora però la coesione deve necessariamente essere la base per la costanza: solo attraverso questa si raggiungono gli obiettivi.

E come dice il capitano: "Ora più che mai e sempre, avanti Roma!"