Il bene superiore

Nato a Roma il 26/03/1986, è vicedirettore di Vocegiallorossa.it, AS Roma Scout per Perform Group. È stato caporedattore e conduttore della trasmissione "Diario di bordocampo" a Radio Incontro 105.8FM
01.06.2016 09:15 di Luca d'Alessandro Twitter:    vedi letture
Fonte: L'editoriale di Luca d'Alessandro
Il bene superiore

In attesa di capire ancora quale sarà l’evolversi del calciomercato giallorosso, tra cessioni annunciate e una campagna acquisti, che per ora propone nomi dal profilo medio, ancora tutta da scoprire (probabilmente sarà legata alle cessioni come una partita a scacchi), la Roma ha messo già a segno il colpo dell’estate. Non stiamo parlando del riscatto di Rudiger, difensore della Germania campione del Mondo e individuato da Conte per la rinascita del Chelsea o di Alisson portiere della Nazionale più titolata di tutte: il Brasile (fin qui sono due gli acquisti ufficiali e zero le cessioni). Il vero colpo è quella che sarà la vera pietra miliare di quella che sarà la storia futura per i colori giallorossi: il nuovo Stadio della Roma. Per la prima pietra, il primo mattone vero e proprio il percorso è ancora lungo ma, la consegna del progetto definitivo alle istituzioni è lo stesso un qualcosa di tangibile. In cima all’ordine del giorno della società c’è sempre stata la realizzazione, il prima possibile, del nuovo impianto. È questo il bene superiore, più importante della clausola rescissoria di Pjanic, della permanenza di Nainggolan, anche del rinnovo di Totti. Lo ha dimostrato Pallotta che, alla vigilia del suo ritorno nella Capitale, in primavera ha voluto vedere da vicino e seguire gli ultimi dettagli da ultimare per il progetto definitivo.

La Roma resta, i calciatori passano. Vero, e il nuovo Stadio della Roma sarà la sintesi pratica applicata a questo concetto: nuovi introiti per non dover più far delle plusvalenze di mercato una necessità, ma una virtù, aumentare il bilancio e quindi in maniera direttamente proporzionale la possibilità di acquisto dei top player europei; sarà la casa dei tifosi della Roma, un luogo di appartenenza dove il termine casa non è inteso come impianto dove disputare le partite casalinghe nelle varie competizioni, bensì come un luogo d’identificazione. Ci vorrà del tempo, facile usare il proverbio “Roma non è stata costruita in un giorno”, ed è difficile proiettarsi a 2-4 anni da adesso, quando il presente ci riporta a quella realtà del calciomercato e del Financial Fair Play e di nuovo a tutti quei discorsi di campo su chi confermare, cedere o sperare di acquistare per la Champions e per colmare il gap con la Juventus. Il nuovo Stadio tuttavia rappresenta e rappresenterà (una volta costruito Pallotta presidente o un altro al suo posto sarà sempre lì a svettare sul Tevere tra le tre Torri e San Paolo sullo sfondo) il bene superiore, la vera plusvalenza tra la Roma attuale e la Roma che sarà.