C'è chi dice no

09.05.2019 18:45 di  Luca d'Alessandro  Twitter:    vedi letture
Fonte: L'editoriale di Luca d'Alessandro
C'è chi dice no

Quando si dice che il fattore C sia fondamentale, nel calcio come nella vita. La Roma, da questo punto di vista rischia seriamente di rimanerne sprovvista. C come Champions, quella competizione di cui, dopo una stagione disastrata, era tornata a sentirne già la musichetta di quando le squadre sono schierate prima di iniziare il match. Una Champions perduta, rincorsa e, quando ormai sembrava per diventare certezza, quasi svanita del tutto. C come Conte. Non bastava il gol di Romero oltre il 90° minuto, lo schiaffo è arrivato da quel mister che tutti si auspicavano per la prossima stagione, lo stesso Ranieri. C'è chi dice no. Conte e la Roma si sono corteggiati, infatuati, poi il tecnico non ha trovato convincente il progetto. Quello mostratogli dalla dirigenza non è un "progetto top". Neanche si fosse nella puntata di Game of Thrones, con quel "Not today" (non oggi), diventato già cult.

Forse è proprio la cosa che brucia più del rifiuto stesso, il fatto di essere stati pesati da un allenatore top e trovati mancanti in quello che da sempre è il fiore all'occhiello della gestione made in USA, il processo di sviluppo del club. Dopo la semifinale di Champions League di appena un anno fa, il passaggio a vuoto è stato netto. Quelle certezze, troppo deboli, costruite dal post 26 maggio, spazzate via da una stagione che si è portata via con sé calciatori chiave, DS, allenatore... Champions (?). Così com'è accaduto in sede di calciomercato con quelle che erano le prime scelte degli ultime due stagioni (Mahrez, Malcolm), adesso occorre pensare a un piano all'altezza di Conte. Se la Roma vuole ripartire da un allenatore già consolidato la prossima annata, ha già messo in preventivo che l'investimento dovrà essere esoso. Auguri a Conte, la Roma va avanti. Prima c'è da continuare a provarci, finché la matematica non dirà che la Champions, i giallorossi, la potranno vedere soltanto in TV. Prima c'è la Juventus