BERNABEU - De Rossi: "Le cessioni? Ci sono state anche l'anno scorso ma poi disputata una grande stagione. La multa per la fascia? Non sono d'accordo, regola sbagliata"
Daniele De Rossi, capitano della Roma, ha parlato in conferenza stampa per parlare della sfida contro il Real Madrid:
Gli alti e bassi della Roma?
Siamo i primi a chiedere di più a noi stessi. Siamo all'inizio di una stagione nuova, la Roma contro il Barcellona è la stessa di oggi, che fu criticata per alcune battute d'arresto tipo quella contro il Milan, poi la stagione è finita senza titoli ma in maniera soddisfacente, quindi resto fiducioso”.
Le cessioni hanno influito?
"Il calcio funziona così, da quando ci sono io a Roma è sempre così, si è sempre venduto, è sempre stato così. È il destino della nostra società passare da queste cessioni, lo abbiamo fatto anche l'anno scorso. Abbiamo raggiunto obiettivi unici lo stesso".
Cosa si prova a vendere CR7?
"Non lo so, forse un ciclo così vincente ha bisogno di uno scossone, mi interessa il giusto. Da capitano bisogna fare questo, guardare la lista dei giocatori che ci sono e sostenere i giocatori quando le cose vanno bene e quando vanno meno bene".
La multa per la fascia?
Quello che mi dà fastidio, è che sono rimasto solo io e quelli della Fiorentina, io devo avere delle motivazioni diverse per tenere la fascia. Non c'era bisogno di prendere questo provvedimento, non si doveva uniformare la fascia, il calcio ha altri problemi più importanti. Ho sentito dire da tanta gente che questa è una regola sbagliata, ho sentito Costacurta e Tommasi che sono d'accordo con me e tenteranno di cambiare questa regola, devo rispettare i colleghi della Fiorentina che hanno una motivazione diversa dalla mia, mi uniformerò a ciò che dice la Lega ma lo faccio solo per rispetto della Fiorentina che ha subìto un qualcosa di tremendo e ricorda Davide in questa maniera”.
La miglior partita per rilanciarsi?
“No, però abbiamo disputato partite più semplici che ci hanno dato delle illusioni domenicali, magari domani usciamo con un risultato positivo e farci ritrovare fiducia e tornare a essere forti”.
A Roma ci si sente di passaggio?
“Io c'ho messo le radici... I giocatori sono lavoratori e pochi ci restano per tanti anni. La Roma vanta degli esempi di giocatori che giocano tanti anni nella Capitale, è possibile farlo anche al Real Madrid. Il calcio è fatto di questo, il mercato offre soluzioni ma il dispiacere per non vedere più compagni di squadra forti deve durare massimo una settimana e poi basta, si deve lavorare per portare a casa i risultati. Ho visto Radja due giorni fa, ho sentito Kevin, ma il calcio è questo”.
Critiche a Di Francesco?
“Quando non si vince è normale, a Roma si vuole tutto subito ma anche qui non scherzano. Di Francesco al primo anno di calcio importante ci ha portato in semifinale di Champions League, ha una filosofia di gioco ben precisa che ci ha portato questi risultati. Ora non è felice come noi, ma mettere in discussione l'allenatore va a prescindere dalle discussioni del valore stesso, pure Spalletti è in discussione adesso, ma è normale, anche l'anno scorso Di Francesco era in discussione”.
Emozionante giocare al Bernabeu?
“È diverso da altri stadi, qua si hanno emozioni particolari. Potrebbe essere l'ultima volta che ci gioco, sarà emozionante ma c'è da giocare una grande partita, bisogna portare a casa un risultato e, se ci riusciamo, sarebbe importante e un onore”.
L'ultimo precedente con l'Italia non è stato positivo...
“Non voglio ripensarci, forse quella partita è stata il preludio per la nostra eliminazione al Mondiale. Pensiamo a quando abbiamo passato il turno agli ottavi di finale, avremo pensiero positivi per domani”.
Ti solleva l'assenza di Ronaldo?
“Hanno talmente tanti giocatori forti che non avrò più quella sensazione di sollievo, è un problema in meno e una fonte di gol subiti in meno sicuro, ma loro sono fortissimi in tutti i ruoli, trovare un punto debole è difficile, li guardo con rispetto e ammirazione”.
La Roma può ripetere il cammino dell'anno scorso?
“Perché no? L'anno scorso il girone in teoria era pure più duro, poi servirà grande impegno e costanza per ripeterci e ovviamente entusiasmo che avviene con le vittorie”.