Durante: "Castàn non aggiunge nulla alla rosa giallorossa, Dodò un giovane come tanti. Arouca? E' tanta roba"
L'agente Fifa e grande conoscitore di calcio sudamericano, Sabatino Durante, è stato contattato dal sito Mondopallone.it. Queste le sue dichiarazioni.
Signor Durante, questo Leandro Castàn non le piace proprio?
"A lei piace?".
L’esperto è lei…
"E’ un modesto difensore, uno che nel campionato brasiliano ha appena 40 presenze. Di certo la difesa romanista non cambierà con il suo apporto: con 5 milioni si poteva acquistare un giovane italiano che sarebbe stato sicuramente più pronto di Castàn. Se devi spendere all’estero, occupando fra l’altro un posto da extracomunitario, bisogna farlo solo per un calciatore che ti assicura il salto di qualità. Leandro Castàn non aggiungerà nulla alla rosa giallorossa".
E Dodò invece?
"In questi giorni sono stato in Umbria a vedere le finali del torneo Primavera: di giovani al livello di Dodò ne ho visti a decine. Lui ha il vantaggio di essere straniero, in Italia siamo troppo esterofili e ci accorgiamo degli errori solo dopo che ci sbattiamo contro. Se la Roma schiererà questo ragazzo come titolare dimostrerà un grande coraggio, perché Dodò non ha ancora le qualità per essere un giocatore importante".
Casimiro, Paulinho, Arouca: chi di questi può far bene nel centrocampo di Zeman?
"Casimiro buttiamolo via: è un medianaccio, uno che anche in Brasile non si nota minimamente in campo. Paulinho è un buon calciatore, però è un interno destro e mi sembra che in quel ruolo Zeman voglia schierare De Rossi. Arouca è invece tanta roba, sarebbe il regista ideale nel 4-3-3 della Roma. E’ messo bene fisicamente, ha una tecnica importante e, inoltre, nel rilanciare l’azione è fenomenale. E’ un giocatore perfetto per Zeman, come caratteristiche è simile a Verratti ma è dieci volte più forte: ha vinto numerosi trofei e le sue qualità sono note sin dal 2003, Verratti invece sta esplodendo adesso. Arouca costa 15 milioni, ma se ne spendi 5 per Castan perché non prendere anche lui?".
Ganso non è più sulla bocca di tutti come prima…
"Ganso è attanagliato dagli infortuni, purtroppo ha sempre avuto questo problema. E’ un calciatore eccezionale: se fosse qualche volta all’80% della sua forma, vincerebbe le partite da solo. Il suo allenatore nel Santos, Ramalho, lo fa giocare anche quando è al 20%. In Copa Libertadores, da fermo, ha messo tre o quattro volte i suoi compagni davanti alla porta. Anche Menezes lo considera indispensabile per la nazionale brasiliana. Il problema è che un calciatore così costa…".
25 milioni?
"Ma stiamo scherzando? Pastore è un 89 come Ganso, ha giocato nel Palermo e non ha vinto nulla; il brasiliano fa parte del Santos, uno dei club migliori al mondo, e detiene vari trofei nella sua bacheca. Perché uno costa 43 milioni e l’altro 25? Non comprendo i parametri di valutazione nel calcio: quando acquisti un ragazzo lo paghi per il suo passato. Quindi posso dirle che Ganso, ad occhio e croce, vale almeno 50 milioni".
Neymar?
"Un fenomeno, non scherziamo. Ti riempie gli occhi, vale il prezzo del biglietto. Non so se nei campionati europei farebbe le stesse cose che gli riescono in Brasile, però il suo valore non si discute. Ma, a mio parere, il calciatore brasiliano più forte è Oscar dell’Internacional: sarebbe perfetto per l’Italia, non se ne parla molto ma è dieci volte superiore a Lucas e probabilmente anche a Neymar".
Urruti dei Newell’s?
"Un buonissimo attaccante, il futuro gli sorriderà".
Ci fa il nome di un talento sudamericano ancora poco conosciuto?
"Sebastian Ubilla del Santiago Wanderers: classe 90, è potenzialmente migliore di Sanchez. Somiglia molto al brasiliano Lucas Mora, è una seconda punta centrale che quest’anno ha giocato largo a destra nel campionato cileno. Ha realizzato 11 gol in 13 partite, non se ne parla ma è fortissimo. Lo seguo da un po’, spero di contribuire alla sua consacrazione".