Inter, Sommer: "All’Inter c’è sempre tanta pressione quando si perde una partita"

Inter, Sommer: "All’Inter c’è sempre tanta pressione quando si perde una partita"Vocegiallorossa.it
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Ieri alle 23:10Avversario
di Maurizio Rasa

Il portiere dell'Inter, Sommer, ha rilasciato alcune dichiarazioni al termine della partita della Roma. Ecco le sue parole:

Sommer a Sky

C'è anche una crescita della condizione individuale di tutti, anche di Sommer, che quando ha ripreso a giocare con una certa continuità ha fatto delle grandi partite e anche questa sera ha lasciato il segno. Cosa vuol dire che c'è sempre grande forza e fiducia nella prestazione del singolo, ma anche nel grande obiettivo dell’Inter, cioè lottare per lo Scudetto?
«Questo è chiaro. Come sempre, però, era difficile anche questa sera. Dobbiamo metterci veramente tutti nelle partite, sia come squadra che come singoli. Abbiamo avuto delle situazioni difficili anche nel secondo tempo: non abbiamo giocato tanto, ma abbiamo difeso molto bene insieme, in compattezza. Questo è importantissimo».

Cinque vittorie di fila tra Champions League e campionato, oggi grande prestazione a Roma. Passa anche attraverso l’esperienza che hai tu, che hanno Acerbi e Mkhitaryan, gente di spessore che nei momenti difficili sa gestire le dinamiche dello spogliatoio?
«Certo, questo è un punto molto importante. Noi abbiamo avuto tante situazioni così, come nelle prime partite della mia carriera. Io so che quando una squadra resta tranquilla e unita in queste situazioni, questo è il punto più importante. Anche tu lo conosci bene: dentro una squadra, in questi momenti, puoi mostrare di essere davvero un gruppo. All’Inter c’è sempre tanta pressione quando si perde una partita, ma noi lo sappiamo. Abbiamo detto di restare tranquilli: nuovo allenatore, serve un po’ di tempo per entrare nella stagione. Adesso stiamo facendo meglio, non ancora tutto quello che vogliamo mostrare, ma meglio... e siamo là».

Sommer a DAZN

Sull'occasione di Dybala.
«Sì, allora… era una situazione importante. Non l’ho ancora rivista. Penso di averla un po’ “speculata”, però ho avuto anche un po’ di fortuna in quella situazione. Però era importante, chiaro.»

La Roma ha fatto un grande secondo tempo, però l’importante era riagganciare la testa della classifica e dimostrare di saper soffrire, di essere squadra e di aver ritrovato compattezza contro un avversario di livello superiore rispetto alle ultime cinque partite. Insomma, i problemi difensivi si possono dichiarare sistemati, archiviati?
«Sì, allora, a questo punto soffrire era molto importante. Non abbiamo giocato un secondo tempo molto bello, però abbiamo difeso molto bene, con tanta energia, insieme, compatti, e questo è importantissimo in queste partite. Era dura, chiaro. La Roma è una squadra forte, hanno giocato uomo contro uomo su tutto il campo, non è semplice per noi giocare, però abbiamo fatto bene nel secondo tempo per come abbiamo difeso».


Avete cambiato il vostro modo di difendere sulle palle inattive. L’occasione di Dovbyk arriva da un corner, secondo palo, poi il suo colpo di testa. Ti trovi meglio così, con la difesa a zona davanti, nel momento del corner, o preferivi la marcatura a uomo? Hai una preferenza?
«Per me, come portiere, non cambia tanto. Per i giocatori, chiaro, è una cosa diversa, però abbiamo deciso di cambiare qualcosa con il nuovo allenatore e proviamo. Adesso abbiamo delle situazioni sui corner in cui, penso, due volte è stato pericoloso perché non avevamo gli uomini. Anche io ho fatto un movimento un po’ strano, però dobbiamo lavorare su queste cose, perché sono situazioni importanti per noi. Abbiamo fatto tanti gol su corner, ma è importante che in queste situazioni non ne prendiamo».

 Io credo che l’immagine più bella di questa partita sia stata quella alla fine, l’abbraccio bellissimo con il vostro mister. Ci porti dentro quell’abbraccio, ci dici che cosa c’era in quell’abbraccio della squadra con Chivu? Che cosa significa?
«Chiaro, siamo felici anche per lui, come nuovo allenatore. Però siamo felici per come abbiamo giocato oggi. Era molto bello, perché è stata dura, ma abbiamo lavorato molto bene. Come ho detto, tante energie, tanta sofferenza. Abbiamo sofferto tanto, ed è chiaro che alla fine, quando l’arbitro fischia, è un momento di felicità, è un momento in cui possiamo lasciare tutto. Abbiamo vinto tre punti importanti, e così andiamo a casa». 

Sommer in conferenza stampa

Vittoria da sei punti?
"No, da tre. Era importantissima, abbiamo fatto un secondo tempo complicato: i tre punti sono importanti fuori casa". 

Come hai vissuto il periodo post errore e la concorrenza con Martinez?
"Questo è il calcio, l'ho vissuto tante volte in carriera. Era normale col cambio allenatore avere un periodo di assestamento, ma adesso siamo lì". 

Cosa è cambiato con il nuovo allenatore?
"Troviamo più velocemente l'attaccante, il mister non vuole giocare troppo orizzontalmente ma aprire gli spazi. Lui vuole vedere l'energia messa in campo nel secondo tempo, anche se la Roma ha giocato bene. Ci siamo difesi insieme, compatti, abbiamo fatto bene". 

Quanto è importante Akanji?
"Ha tante qualità: fisico, intelligente, tranquillo. Sa sempre cosa va fatto, anche fuori dal campo è importante per la squadra. Si tratta di un ragazzo molto positivo, anche io che sono svizzero come lui".