Un Chi...occhio al Regolamento - Roma-Chievo 1-0

02.11.2013 11:00 di  Gabriele Chiocchio  Twitter:    vedi letture
Un Chi...occhio al Regolamento - Roma-Chievo 1-0
Vocegiallorossa.it
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Decima vittoria consecutiva per la Roma di Rudi Garcia, che entra nella storia della Serie A sotto agli occhi del team arbitrale guidato da Sebastiano Peruzzo di Schio, che ha fornito qualche spunto per per analizzare alcuni passi del Regolamento. Lo scopo della rubrica non è infatti quello di proporre una pura e semplice "moviola", ma di spiegare in base a quali punti del Regolamento l'arbitro prende determinate decisioni.

Al 17', Gennaro Sardo interviene alzando la gamba tesa su Dodò. Questa azione rientra in quelle codificate come gioco pericoloso, in seguito alle quali si assegna un calcio di punizione indiretto:

Quali sono gli atti che determinano il gioco pericoloso e come dovranno essere puniti?
Il gioco pericoloso è determinato da tutti quegli atti che, compiuti senza intenzionalità e con poca accortezza possono, a giudizio dell’arbitro, risultare pericolosi per chi li compie o per gli avversari.
A titolo esemplificativo possono citarsi i seguenti casi: calciare o tentare di calciare il pallone con la gamba tesa e sollevata dal terreno in contrasto con l’avversario; effettuare una “sforbiciata” pericolosa per un avversario, abbassare la testa all’altezza del piede di un avversario che sta calciando il pallone. Il gioco pericoloso, di norma, è punito soltanto con un calcio di punizione indiretto. Non si rende responsabile di gioco pericoloso il portiere che, per impossessarsi o per respingere il pallone, si lancia fra i piedi di un avversario.

(da "Il Regolamento del Giuoco del Calcio", ed. 2013, Guida Pratica AIA alla Regola 12 "Falli e Scorrettezze")

Il Regolamento dice che di norma si assegna soltanto il calcio di punizione indiretto. In questo caso, l'arbitro ha valutato come imprudente l'azione dell'esterno gialloblu e lo ha per questo anche ammonito.

Al 45', la Roma può battere un calcio di punizione dopo un fallo su Marco Borriello. Scorrono diversi secondi dall'assegnazione del calcio piazzato e Peruzzo fa cenno ai calciatori, indicando il fischietto, che sarebbe stato lui a far riprendere il gioco. Non è infatti sempre necessario che l'arbitro fischi per far riprendere il gioco:

L’uso del fischietto NON è necessario per segnalare 
la ripresa del gioco in caso di:
- un calcio di punizione, un calcio di rinvio, un calcio d’angolo, una rimessa laterale

L’uso del fischietto è necessario per
(...)
riprendere il gioco:
- su calci di punizione, dopo che l’arbitro ha fatto rispettare la distanza regolamentare
(...)

(da "Il Regolamento del Giuoco del Calcio", ed. 2013, Interpretazioni delle Regole del Giuoco e Linee Guida per Arbitri alla Regola 5 "L'Arbitro")

L'arbitro ha dovuto far rispettare la distanza regolamentare di 9,15 metri e ha per questo fatto attendere il suo fischio per far battere la punizione.

Al 73', Marco Rigoni prova da fuori trovando la corta respinta di De Sanctis, sulla quale si avventa Alberto Paloschi, in posizione irregolare al momento della conclusione del compagno. L'assistente Longo sbandiera il fuorigioco, in quanto la ribattuta del portiere giallorosso non rimette in gioco l'attaccante avversario:

- “trarre vantaggio da tale posizione” significa:

(…)
2) giocare un pallone che rimbalza, è deviato o è giocato da un avversario su di una parata (o un salvataggio di una rete) intenzionale, essendo stati in posizione di fuorigioco.
(…)

(da "Il Regolamento del Giuoco del Calcio", ed. 2013, Interpretazioni delle Regole del Giuoco e Linee Guida per Arbitri alla Regola 11 "Il Fuorigioco")

Paloschi ha tratto vantaggio dalla sua posizione irregolare e per questo è stata segnalata l'infrazione.