Sfida per la sopravvivenza
Anni fa, Roma e Inter, Spalletti e Mancini, si giocavano tra Olimpico e Meazza sfide scudetto e finali di coppa. Sabato andrà in scena invece quello che somiglia tantissimo a uno scontro per la sopravvivenza: le due squadre, infatti, sono le uniche colpite in Italia dalle sentenze del board UEFA sul financial fair-play e si giocano una importante fetta di terzo posto, che manterrebbe viva vino ad agosto la speranza di accedere alla fase a gironi della prossima Champions League e quindi ai succosi ricavi che la competizione assicura. Sia Roma che Inter hanno di fatto convogliato le ultime risorse rimaste nella sessione di mercato della scorsa estate, in cui hanno cambiato tanti giocatori per avvicinarsi al sogno scudetto una e e tornare proprio nell’Europa che conta di più, da dove manca dal 2012, l’altra, e non presentarsi all’appuntamento avrebbe conseguenze notevoli per entrambe.
La Roma - che ha già acquistato Gerson per 16,6 milioni e riscattato Dzeko, Salah, Iago Falque, Perotti e Zukanovic, che deve esercitare un’opzione da 13 milioni per El Shaarawy e trattare le acquisizioni di Digne e Szczesny, perderebbe circa il 25% del suo fatturato, dando il via di fatto a una nuova rivoluzione con l’obiettivo di ridurre sensibilmente il monte salari (il secondo del campionato, stimabile in circa 105 milioni, oltre il 50% del fatturato considerando i ricavi della Champions League) e creare plusvalenze in grado di suturare la falla; l’Inter, che ha paletti UEFA ancora più stringenti e ha già ricevuto una multa più salata di quella dei giallorossi (6 milioni più 14 con condizionale contro 2 più 4), si ritroverebbe in uno scenario simile, ma con perdite più ingenti e anche qualche previsione di ricavo non mantenuta, ultima quella del main sponsor (mancanza ormai storica della Roma) Pirelli, con un rinnovo di contratto a cifre al di sotto delle aspettative. Pallotta e Thohir saranno spettatori ancora più interessati del solito: in gioco, per loro, forse c’è anche qualcosa in più di un trofeo.