Milan e Roma avanti a fatica, addio ai progetti di grandezza Juventus. Napoli rimandato all'esame di maturità

07.01.2011 15:47 di  Massimiliano Bruno   vedi letture
Milan e Roma avanti a fatica, addio ai progetti di grandezza Juventus. Napoli rimandato all'esame di maturità
Vocegiallorossa.it
© foto di Alberto Fornasari

Diciottesima giornata di campionato, un turno al giro di boa della Serie A: indicazioni concrete dai fronti Milan e Roma, che seppur a fatica conquistano tre punti oltremodo pesanti nell’economia della classifica. A pezzi la Juve, il Napoli è rimandato all’esame di maturità.

Ma andiamo con ordine, partendo dalla capolista. Il Milan soffre a Cagliari, i padroni di casa colpiscono un legno e si rendono più pericolosi nella prima frazione; quando tutto lasciava presagire ad un pari, un’intuizione di Strasser, sì Strasser, regala i tre punti ai rossoneri. Senza fortuna, nello sport come nella vita, non si vive alla grande: i rossoneri, bravi e fortunati, lanciano il primo vero segnale proprio in quel di Cagliari. Ma il campionato ha ancora tanto da dire.

A partire dalla Roma. I giallorossi disputano una gara abbastanza modesta, evidenziando limiti di tenuta di squadra abbastanza preoccupanti; due doppiette, rispettivamente di Borriello e Vucinic, sanciscono il 4-2 sul Catania e salvano Ranieri da un ulteriore passo falso, peraltro dopo la vittoria di Milano. La Roma questa volta si riconferma, l’obiettivo non può che essere il sorpasso al Milan capolista.

La notizia vera della giornata è senz’altro il crollo della Juventus: un tonfo che non rappresenta soltanto una battuta d’arresto. Il 4-1 casalingo subìto dal Parma è probabilmente l’addio al progetto di grandezza Juve, un progetto che aveva mostrato ottime chances di riuscita. Delneri è stato abile nel dare alla squadra una precisa identità tattica, i bianconeri hanno mostrato a tratti un calcio armonico e veloce. Ma i soliti peccati di alcuni singoli (avete capito chi?), l’assenza di alternative nel settore difensivo e il grave infortunio occorso a Fabio Quagliarella (che ha dato più volte il cambio di passo alla Juventus 2010-2011) consigliano di rimandare alla prossima annata i progetti di grandezza.

La sfida del diciottesimo turno si è vissuta a Milano, tra la nuova Inter di Leonardo ed il sorprendente Napoli di Mazzarri. I partenopei sono rimandati all’esame di maturità: non demeritano qualitativamente nell’approccio alla gara, ma eccessivamente in sofferenza nella gestione dei momenti clou dell'incontro. E per una squadra che finora ha fatto proprio della testa la sua reale forza, qualcosa da rivedere inevitabilmente c’è. L’Inter ha sfruttato nel migliore dei modi gli episodi favorevoli, legittimando la vittoria (3-1) nella ripresa, in cui ha mostrato la consueta abilità nella tenuta della partita. C’è comunque da attendere, non poco, per liberare le solite frasi del caso: “Sono tornati”, “Attenti all’Inter”. L’Inter è in ritardo, dovrà dimostrare sul campo di potersi inserire nella lotta scudetto e di aver effettivamente colmato i notevoli limiti espressi nella prima fetta della stagione.

Bene il Palermo, pari importante della Lazio a Genova, gli uomini di Reja non soffrono di vertigini. Colpaccio del Bari nel derby pugliese, un gran gol del neo arrivato Stefano Okaka manda in visibilio i tifosi ospiti e dà un sospiro di sollievo a Giampiero Ventura, chiamato all’impresa di salvare il suo Bari passando per il bel gioco, il marchio di fabbrica del tecnico ligure.