Marco Borriello e la smisurata voglia di vincere
Marco Borriello arriva a Roma con la voglia di spaccare il mondo. Colpito nell’orgoglio dall’”accantonamento” in casa Milan in favore dei nuovi acquisti Ibrahimovic e Robinho, è determinato a dimostrare al mondo il suo grande valore, e perché no, a convincere la sua vecchia società di aver commesso un errore.
E’ in una rocambolesca ultima giornata di calciomercato estiva che il centravanti napoletano, per una cifra irrisoria rispetto alle sue qualità, si trasferisce con la formula del prestito con obbligo di riscatto alla corte di Claudio Ranieri, dopo aver rifiutato il corteggiamento della Juventus. Ammetterà poi che un sms di Daniele De Rossi con su scritto “Annamo a vince” è stata la molla che ha fatto propendere la sua decisione verso Roma e la Roma.
Un passionale, uno che preferirebbe subire qualunque sopruso pur di non stare a guardare. Perché quelli come lui non ci riescono proprio a starsene seduti, a guardare gli altri. Marco Borriello è così, prendere o lasciare. E’ un trascinatore, una forza della natura, un protagonista. Non saranno 25.000 i suoi gol realizzati, ma sono tanti da poter essere considerato il miglior marcatore di questa altalenante stagione giallorossa: sono quindici finora, divisi tra i dieci in campionato, i quattro in Champions League e la marcatura in Coppa Italia nel derby contro la Lazio.
Tante realizzazioni decisive, su tutte balza alla mente la rete del colpaccio in casa Milan, quella che rilancia, temporaneamente, la sua Roma in piena lotta scudetto. La partita che chiude il 2010 e che avrebbe dovuto segnare il nuovo corso della Roma 2010-2011. Quanto ci soffre Marco Borriello a non stare lassù: i ricorrenti infortuni che purtroppo hanno condizionato la sua carriera ne hanno anche ritardato la consacrazione, influendo inevitabilmente sul suo curriculum in termini di vittorie, successi, trofei.
E’ proprio per tale ragione che Marco Borriello ha scelto Roma e la Roma: il desiderio di vincere, di essere finalmente protagonista, di diventare l’idolo incontrastato di una piazza così grande e passionale come quella giallorossa. Il sudore ed il lavoro giornaliero di tanti anni lo hanno portato fin qui, le delusioni, la fame di diventare grande. La sua occasione, eppure c’è qualcuno che non lo ha capito.