Incastri da trovare ed equilibri da preservare: i dubbi tattici di Zeman
A poco più di dieci giorni dall'inizio del campionato, ci si può fare tranquillamente un'idea di quella che sarà la Roma titolare, o quantomeno dei giocatori che troveranno più spazio negli undici iniziali o come primi sostituti. Tuttavia, ci sono ancora dei nodi da sciogliere per quanto riguarda alcuni accorgimenti tattici del ferreo 4-3-3 del boemo.
IL PORTIERE - Nel corso della preparazione si è parlato - e non poco - di un possibile dualismo tra i due estremi difensori, smorzato però dallo stesso tecnico nel corso di una conferenza stampa ad Irdning: "Stekelenburg? Penso che sia un ottimo portiere, non ho mai pensato di cederlo. Ce l'abbiamo, sono contento di averlo. Lobont ha cominciato prima ed era più avanti, poi Stekelenburg si è fatto male alla coscia e ha giocato poche partite, ma per me è un portiere importantissimo". Tutto ciò dovrebbe chiarire la posizione dei due: l'olandese, quando disponibile, ha sempre giocato almeno un tempo delle varie amichevoli, e quando il rumeno ha preso il suo posto non ha sempre svolto il suo compito in maniera impeccabile (basti pensare al gol subìto contro la nazionale di El Salvador). Si dice che Zeman preferisca un portiere che sappia giocare meglio con i piedi, ma entrambi arrivano dalla stessa scuola olandese dell'Ajax, e inoltre Stekelenburg è abituato a giocare in questo modo anche quando indossa la maglia Oranje.
I TERZINI - Nella passata gestione tecnica, nel corso della fase offensiva i due terzini erano chiamati a salire contemporaneamente per dare un duplice sbocco sugli esterni. Questo tipo di atteggiamento è storicamente prerogativa anche di Zeman, che però negli ultimi mesi a Pescara ha invece concesso a un solo laterale per volta di supportare la manovra dei compagni. Le caratteristiche degli esterni bassi da considerare al momento titolari fanno pensare ad una soluzione di questo tipo: Balzaretti è sicuramente un giocatore più votato a raggiungere il fondo e sfornare traversoni per le punte, mentre Piris appare un calciatore più arcigno e attento a coprire i buchi sul suo lato piuttosto che fluidificare l'azione.
IL REGISTA - I tre ruoli del centrocampo delle squadre di Zeman sono piuttosto rimarcati: i due intermedi devono avere grande dinamismo per supportare con inserimenti la manovra offensiva, mentre il centrale è un vero e proprio regista, possibilmente dotato di un ottimo piede per cominciare a tessere la tela (eloquente è il caso di Marco Verratti, esploso a Pescara proprio in questa posizione). Considerati Pjanic, Florenzi e Marquinho sicuramente come intermedi, si pone il problema di chi sarà il regista titolare. Il più indicato, anche per esperienza nella posizione, è sicuramente Daniele De Rossi, che però, come dichiarato dallo stesso tecnico, non ha le caratteristiche di un regista classico; l'alternativa migliore sarebbe Panagiotis Tachtsidis, che ha dimostrato di avere un gran piede, ma che dirotterebbe Capitan Futuro su uno dei due lati, dove ha dimostrato sì di poter far bene (per esempio in Nazionale agli ultimi Europei), ma anche di non poter rendere al pieno delle sue straordinarie possibilità (come nelle annate di Ranieri, quando Pizarro veniva schierato al centro). Possibile anche un impiego come regista di Michael Bradley, che però nelle amichevoli disputate ha sicuramente fatto meglio da intermedio destro, posizione dalla quale ha segnato con un bel diagonale la rete al Liverpool nel match di Fenway Park.
GLI ATTACCANTI - Forse, Zeman non ha mai avuto il dolce problema di dover escludere qualcuno come in questa sua nuova esperienza capitolina. Destro, Osvaldo, Totti, Lamela, Bojan e Nico Lopez compongono un pacchetto offensivo di primissimo livello, e proprio per questo il boemo dovrà ponderare attentamente le sue scelte, anche e soprattutto in virtù delle caratteristiche degli uomini a sua disposizione. Quando in campo andranno due tra Lamela, Bojan e Nico Lopez e uno tra Destro, Osvaldo e Totti, tendenzialmente non ci dovrebbero essere dubbi sul posizionamento dei tre prescelti (due del primo "gruppo" sui due esterni e uno dei tre centravanti come vertice offensivo); i problemi iniziano quando, per qualsiasi motivo, due tra l'ex Siena, il Capitano e il numero 9 dovranno andare in campo contemporaneamente, giacché uno dei titolari dovrà spostarsi sull'out di sinistra. Zeman ha provato a schierare Totti in questa posizione, ma appare abbastanza complesso, per ovvi motivi di età, che il numero 10 possa correre sulla fascia come tredici anni fa per tante partite; tra Destro e Osvaldo, il tecnico giudica più mobile il nuovo acquisto, dunque il secondo dovrebbe essere abbastanza sicuro di dover essere schierato come centravanti.