Il curioso caso di Aritz Aduriz

In un calcio dove la fisicità conta sempre di più e i carichi di lavoro aumentano, si può esplodere alla sonora età di 35 anni? Dopo una carriera di stenti, individuali e di squadra, puoi riscoprirti un giocatore di talento che calcisticamente ha ancora molto da dare? Inoltre, se 35 anni sono tanti, 39 quanti sono? Domande alle quali la scienza motoria non può rispondere e allora ci viene in soccorso l'esperienza. A memoria d'uomo casi simili a quelli di Aritz Aduriz Zubeldia da San Sebastian non se ne ricordano. Già, perché come il noto Benjamin Button, personaggio fantasioso sul quale sono stati scritti fiumi d'inchiostro e consumate pellicole cinematografiche, il calciatore sembra andare indietro nel tempo. A 35 anni è diventato l'uomo più importante della sua squadra, l'Athletic Bilbao, e la sta conducendo a suon di gol in avanti in Liga tanto quanto in Europa League. È stata sua la rete che ha affossato il Valencia nel derby spagnolo degli ottavi, così come sua è stata la rete del pareggio nell'amichevole contro l'Italia alla seconda presenza in Nazionale. Lui è un po' come un buon vino che migliora nel tempo. Che la stagione fosse iniziata sotto i migliori auspici era chiaro fin dalla tripletta segnata in Supercoppa di Spagna contro i campioni di tutto del Barça. In totale ha messo a segno più di 30 gol nel 2015/2016, un bottino da fare invidia a giocatori dieci anni più giovani. Insomma, l'attaccante basco è in grande forma e la carta d'identità non sembra guardarla minimamente. Ma la sua carriera non è sempre stata rose e fiori. Una vita calcistica caratterizzata da un rapporto d'amore/odio con la sua squadra, lasciata per due volte e sempre ritrovata, come un fedele figliol prodigo. Un giocatore di talento lo è sempre stato e lo ha dimostrato segnando in qualunque squadra abbia giocato. Eppure, nelle 16 stagioni che ha disputato prima dell'attuale, Aduriz non era mai stato così incisivo. Negli ultimi anni poi, si sono messi anche gli infortuni a svigorire il suo fisico e a intaccare le sue prestazioni. Ciò che ha passato in carriera ha comunque reso Aduriz l'attaccante implacabile che è adesso.
Ora, il paragone potrà sembrare ai più un affronto, ma è così tanta la differenza, sia d'età che di caratura, con Francesco Totti? Certo, dati anagrafici alla mano, quattro anni non sono pochi, soprattutto a quelle quote. Se però guardiamo il rendimento del capitano all'età di Aduriz, scopriamo che Totti giocava ancora in Champions League facendo la differenza, ma il suo corpo si stava già rassegnando al passare del tempo. Di lì in poi le prestazioni del numero 10 sono inevitabilmente calate. La differenza sta proprio nella curva di rendimento dei due: Aduriz si trova ora all'apice della sua carriera e solo il tempo ci dirà se continuerà così. La consapevolezza che, nel calcio, non è mai troppo tardi per sentirsi importanti sta nell'animo di chi scende in campo e il curioso caso di Aritz Aduriz ne è la riprova. Il talento, e certe volte anche il fisico, non ha età.
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