Confusione

16.03.2016 18:54 di  Alessandro Carducci  Twitter:    vedi letture
Confusione
© foto di Alessandro Carducci

"Quella di Totti è una situazione davvero difficile. Vorrei si ritirasse per entrare nel management, ma lui ha rifiutato”. È iniziata così la giornata di ieri in casa Roma, con un colpo secco, netto e deciso alla storia della Roma. Nella città degli imperatori e dei Cesari è strano che qualcuno non abbia accostato le presunte parole di James Pallotta alle Idi di marzo e alla caduta di Giulio Cesare. Nel pomeriggio è poi arrivata la smentita del Presidente giallorosso, che ha dichiarato di non aver mai parlato in questa maniera di Totti: “Ho detto solo che è un grande giocatore ed è stato il migliore in Italia per moltissimo tempo. Potrà rimanere a Roma per quanto tempo vorrà". Amen, caso chiuso?

Neanche per niente perché in serata è finalmente spuntato fuori il video della MIT Sloan Sports Analytics Conference di Boston. Si parlava di Business e Sport, di stadi, di social network e, nel finale, anche di Francesco Totti: “A Roma noi abbiamo quello che probabilmente è stato uno dei più grandi giocatori in Italia di sempre ed è Francesco Totti. Francesco ha 39 anni ed è ancora un talento con delle qualità incredibili, e credo sia ovvio per lui e per molta gente che non può più giocare allo stesso modo di prima. Semplicemente il suo corpo non glielo permette. Il suo corpo non fa bene quello che gli dice la mente, il suo contratto scade quest’anno e tutti ne vogliono un altro. La pressione a Roma nei miei confronti per fargli il rinnovo è incredibile. Ho avuto molti colloqui con lui e gli ho detto che starà con la Roma per più di 30 anni e di pensare a come smettere. Io non trovo che sia difficile capirlo, ma lo è per la cultura italiana dove un giocatore del suo calibro ha fatto vendere a lungo il maggior numero di magliette, è il simbolo di Roma e lo sarà per altri 30 o 40 anni o per sempre in un altro ruolo”. Non ci sarebbe alcun problema particolare se non stessimo parlando di Francesco Totti. Pallotta non ha detto nulla che possa essere definito folle o illogico ma il tifoso della Roma avrà comunque provato una sensazione diffusa di fastidio, di malessere, probabilmente perché sta toccando con mano la possibilità, concreta, che molto presto possa terminare la bellissima e lunghissima storia d'amore con il calciatore più forte e più amato di sempre. Un rapporto viscerale, un rapporto che va oltre le (pur logiche) regole aziendali e di mercato. L'avvicinarsi della parola fine non può che mettere inquietudine in tutti gli sportivi e, ancor di più, in tutta quella gente che per oltre 20 anni gli ha donato tutto il suo, immenso, amore.

THE END - Per quello che ha rappresentato Totti per la Roma, per la storia di questo club, per tutto quello che ha fatto per questa squadra la parola fine dovrà essere messa nella maniera più delicata possibile. Non sarà facile ma è il minimo che Roma possa fare per questo straordinario calciatore.

FARE PRESTO - La speranza è che questa vicenda possa risolversi in fretta perché più il tempo passa e più cresce l'inquietudine, l'angoscia tra i tifosi giallorossi e più è facile che ogni virgola, ogni parola, ogni sopracciglio alzato o meno da parte di Totti o di Pallotta possa essere interpretato in più modi e possa generare polemiche di cui, francamente, nessuno sente il bisogno.