Amarcord - 1984, il ritorno all'Olimpico dopo il maledetto 30 maggio
Nuovo appuntamento con il viaggio nel tempo di Vocegiallorossa.it, che ogni mercoledì ripercorrerà eventi accaduti nel passato nella settimana di riferimento. Quest’oggi si torna al giugno del 1984.
È la stagione della Roma di Liedholm con lo scudetto sul petto e dell’avventura in Coppa dei Campioni, terminata con la tragedia sportiva del 30 maggio, con quei maledetti rigori che hanno negato un sogno a una città intera. Tuttavia, l’ultimo atto della coppa dalle grandi orecchie non ha ancora chiuso la stagione romanista: i giallorossi hanno ancora una sorta di final eight di Coppa Italia da affrontare in appena venti giorni tra l’andata dei quarti di finale e il possibile ritorno della finale. E il destino ha voluto che appena otto giorni dopo Roma-Liverpool, il 7 giugno, i capitolini siano nuovamente impegnati allo Stadio Olimpico, contro il Milan neopromosso. La risposta del pubblico è entusiasmante, con oltre cinquantamila presenze e un tifo caloroso come nulla fosse mai successo; meno quella della squadra, che gioca una gara contratta con un Falcao ancora sotto shock. I rossoneri passano nel secondo tempo con un autogol di Nappi su calcio d’angolo e sembra davvero l’inizio della fine, ma Pruzzo viene steso in area e l’occasione del rilancio arriva proprio dal dischetto. Come contro i Reds, quando anticipò il suo viaggio in area di rigore per sfruttare l’errore di Nicol, è capitan Di Bartolomei a prendersi la squadra sulle spalle e a tenerla in linea di galleggiamento trasformando il tiro dagli undici metri per il, poi definitivo, 1-1. Ancora 1-1: stavolta però ci sarà un ritorno e il turno verrà superato ai tempi supplementari a San Siro. Una sorta di catarsi quantomai provvidenziale.