Trevisani: "Luis Enrique alla Roma? Finchè non vedo non credo"
Riccardo Trevisani, commentatore ufficiale della Liga spagnola per Sky, in un'intervista rilasciata a Calciomercato.it, ha detto la sua sul possibile arrivo di Luis Enrique alla Roma: "Innanzitutto ammetto che l'accostamento non mi sorprende. Nella Roma si avverte grande fascino e ammirazione per tutto quello che è targato Barcellona. Proprio per questo, avvicinare Luis Enrique alla Roma è l'operazione più facile del mondo giornalistico sportivo in questo momento: anche perchè la mancanza di chiarezza, il non aver tracciato una linea guida (o non averla resa pubblica) da parte della società capitolina, permette questo tipo di illazioni. Io personalmente finchè non vedo non credo, ma non vuol dire che sia una montatura. Posso immaginare un contatto tra Baldini e Guardiola, vista la stima del primo nei confronti del secondo, in cui il tecnico blaugrana esclude un suo trasferimento alla Roma proponendo però Luis Enrique. Una sorta di 'sponsorizzazione', si potrebbe dire". In Spagna c'è una grande voglia di dire che Luis Enrique è il nuovo Guardiola, ce l'hanno tutti adesso. Guardiola è già vecchio, è il giovane vecchio, ha vinto dieci trofei, adesso c'è la finale di Champions League. C'è voglia di altro. Anche a livello comunicativo, ad esempio: Guardiola non regala polemiche come Mourinho (e io aggiungo: per fortuna). C'è una corsa nel dire che Luis Enrique è l'erede di Guardiola e sicuramente le cose che li accomunano sono tante, essendo entrambi cresciuti in una struttura perfetta come quella del Barcellona. Ma le differenze restano tante e non basta avere gli stessi precedenti per incoronare Luis Enrique l'erede di Guardiola".
Trevisani ha paragonato il tecnico spagnolo a Diego Pablo Simeone per il suo atteggiamento sanguigno: "Due tipi di giocatori diversi, benchè centrocampisti. Tutti e due tosti e grintosi, sopra le righe. Di giocatori come quelli, che poi fanno il salto e diventano allenatori, non ce ne sono tanti. In Serie A gli allenatori emergenti sono tutti più 'tranquilli', come Giampaolo o Pioli. Anche a Mihajlovic potrebbe assomigliare: un carattere molto forte, uno che non te le manda a dire, uno focoso. Magari poi Luis Enrique, da allenatore, si è calmato; ma di certo ha la fama di uno che si infiamma, è sempre stato al centro di grandi casi, come la gomitata con Tassotti e le tante esultanze polemiche".
Il giornalista Sky chiude con le possibili difficoltà di Luis Enrique nel dover allenare una squadra esperta e piena di campioni visto che, finora, ha avuto solo esperienze con squadre giovani: "Un rischio c'è. Ma non credo sia legato alla mancanza di esperienza di Luis Enrique nel trattare i grandi giocatori. Anche perchè nella sua carriera ha visto e ha giocato con tanti campioni negli anni '90 e ne ha rispetto. D'altro canto è anche vero che ogni nuovo allenatore, in particolar modo se giovane e rampante, tende a svecchiare la squadra che ha a disposizione. Il problema può sorgere in generale nella relazioni con i giocatori, nella gestione umana degli stessi, per il suo carattere spigoloso, ma non solo perchè ci sono grandi giocatori, come Totti, con cui confrontarsi. In ogni caso Luis Enrique è da considerare comunque un allenatore di alto profilo per la carriera che ha avuto, per il suo livello di calcio giocato e per le società con le quali è entrato in contatto. E' uno che ha sempre avuto a che fare con grandi squadre e grandi ambienti, ha gli attributi per far bene anche alla prima esperienza".