Ospedale S. Eugenio, presentato il progetto Resilienza a sostegno dei pazienti ematoncologici. Presente il maratoneta De Palo: "Qui per aiutare queste persone. La Roma? Punto su Di Francesco" . FOTO!

14.10.2018 00:00 di  Simone Ducci  Twitter:    vedi letture
Fonte: Redazione Vocegiallorossa - Simone Ducci
Ospedale S. Eugenio, presentato il progetto Resilienza a sostegno dei pazienti ematoncologici. Presente il maratoneta De Palo: "Qui per aiutare queste persone. La Roma? Punto su Di Francesco" . FOTO!
© foto di Simone Ducci

Nella mattinata di sabato 13 ottobre, all’interno del reparto di onco-ematologia dell’Ospedale S. Eugenio di Roma, si è tenuta la presentazione di un’interessante progetto fotografico, ideato dalla fotografa Anna Galante e intitolato “Resilienza”. L’evento, gestito e curato dalla Onlus Bianco Airone Pazienti, ha previsto l'esposizione di una serie di fotografie di alcuni pazienti che, colpiti da patologie oncologiche, hanno messo in mostra non solo la propria immagine ma anche - e soprattutto - le proprie sensazioni, dal momento della diagnosi sino a quello delle cure mediche.
Tra i presenti all’evento c’è stato anche il maratoneta, nonché paziente dello stesso reparto, Nicola De Palo, pronto per portare il vessillo della Onlus Bianco Airone fino a New York. Lo sportivo si è concesso ai nostri microfoni durante lo svolgimento dell’evento.

Che significato ha per te questa manifestazione?
“La malattia mi ha cambiato parecchio, sono molto più propositivo. Il messaggio è sicuramente di positività, soprattutto nei confronti di tutti coloro che si stanno approcciando alla malattia. Dobbiamo far vedere che abbiamo tutti una grande forza interna: dobbiamo tirarla fuori. Questo ci permette di non avere limiti. Io ho scelto di correre la maratona, un altro sceglierà un progetto diverso. Quello che importa è che non bisogna pensare che la malattia ci fermerà, anzi, bisogna pensare che la malattia ci darà più forza. La forza ci aiuterà anche nelle terapie. Bisogna essere sempre propositivi. L’importante è lottare".

Tu hai detto che la corsa ti ha salvato…
“La corsa mi ha salvato perché grazie a lei mi sono rimesso in gioco. Ogni gara la vedo come un traguardo: so che quello è il traguardo da raggiungere. Quando si arriva tra il 30° e il 35° chilometro, il cosiddetto "muro del maratoneta", penso ai momenti difficili della malattia e ottengo la carica giusta”.

Hai anche lanciato, assieme ad altri membri della Onlus Bianco Airone Pazienti, una raccolta fondi per portare alcune migliorie all’interno del reparto di onco-ematologia del S. Eugenio.
“Sì, il progetto di crowdfunding che abbiamo attivato su retedeldono.it, è una raccolta fondi per il reparto di ematologia, finalizzato a dotare la struttura di attrezzature ginniche, utili ad aiutare i pazienti a riprendere un’attività fisica. Il mio obiettivo è quello di aiutarli: una ripresa fisica passa anche da quella mentale”.  

Oltre a essere un grande maratoneta sei anche un tifoso giallorosso. Come giudichi questa prima parte di stagione dei ragazzi di Di Francesco?
“All’inizio c’è stata un po’ di difficoltà nel ritrovare la giusta alchimia nella squadra. Partenze illustri come quelle di Alisson, Strootman e Nainggolan hanno creato qualche problema all’interno dello spogliatoio, nel quale erano dei registi, in un certo senso. Tutto ciò ha portato a prendere troppi gol nelle prime partite. Dopo il punto più basso toccato nella sfida persa contro il Bologna, sto notando una squadra in ripresa. Quest’anno ci sarà da soffrire di più, anche perché le concorrenti si sono rafforzate: Inter, Milan, Napoli, Lazio e Fiorentina giocano bene e fanno punti in campionato. Ad ogni modo penso che la Roma potrà dire la sua sia in campionato sia in Champions League. L’importante è essere squadra".

Come commenti le critiche nei confronti di Di Francesco dopo i primi risultati deludenti di inizio stagione?
"Sono del parere che bisogna puntare su Di Francesco, l’anno scorso ha fatto bene e quest’anno ha dovuto fare i conti con una squadra rinnovata per larga parte".

Chi ti è piaciuto di più dei nuovi acquisti?
“Dico la verità: ho amici interisti, che non mi avevano dato giudizi molto positivi su Santon. In realtà devo dire che sono rimasto piacevolmente stupito perché il ragazzo è uno di quelli che è stato più propositivo e qualitativo in campo. Si vede che ha qualità. Mi aspetto che anche Nzonzi possa dare il suo contributo: essendo un campione del mondo, il francese deve dare quel valore aggiunto. L’ho visto in miglioramento nelle ultime partite. Ha anche fatto gol, sbloccandosi sotto quel punto di vista”.

Kluivert?
“È ancora giovane, deve dimostrare tanto. Ha fatto vedere qualcosa di interessante. Credo però che sia necessario ancora lavorare su questo profilo”.     

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